"Volevano rapire un bambino", città nel panico ma era una bufala

L'episodio a Monsummano dove la fake news si è sviluppata con messaggi vocali nei gruppi social e whatsapp

Whatsapp (Ansa)

Whatsapp (Ansa)

Monsummano Terme, 3 dicembre 2019 - «Genitori, fate attenzione perché hanno tentato di rapire un bambino delle scuole medie di Monsummano. Due individui lo hanno avvicinato all'uscita dicendogli che i suoi genitori li avevano mandati a prenderlo, ma lui non si è fidato ed è rientrato a scuola». A questo messaggio vocale, è seguita una denuncia dai carabinieri, interrogatorio al bambino e alla famiglia, la mobilitazione della scuola e panico tra mamme e papà.

Peccato però che nulla di quanto raccontato pare essere vero. A sostenerlo sono la preside del comprensivo Delia Dami, le indiscrezioni scaturite negli ambienti delle forze dell'ordine e lo stesso sindaco Simona De Caro, chiamata in causa perchè, oltre al primo bambino che è stato oggetto di questa brutta fake news, l'allarme si sarebbe allargato anche a uno dei due figli del sindaco, che su questa storia, che ha toccato un minore della sua famiglia, non tollera altre diffamazioni. «Si dice in giro che hanno tentato di rapire anche mio figlio – spiega il sindaco De Caro – ma non ho parole a quanto siamo arrivati. Qui ci sarebbero gli estremi per una denuncia per procurato allarme. Se noi genitori perdiamo dei punti di riferimento come la scuola, il Comune, i carabinieri, cosa rimane a una società? La mafia ha attecchito laddove le istituzioni non davano più risposte. Le risposte invece noi le abbiamo e creare una situazione di paura come è stato fatto è di una gravità inaudita. Voglio che tutti i cittadini sappiano – conclude il sindaco – che le nostre forze dell'ordine vigilano costantemente sulla nostra sicurezza, che le scuole sono sicure e la prova ne è la menzogna uscita su mio figlio».

Intanto anche la preside ha già inviato una lettera ai genitori e ai professori per chiarire la questione. «Non vi sono risconti oggettivi che possano confermare l'episodio denunciato – si legge nel documento – ritengo opportuno informare i genitori sull'assenza di altre denunce di questo tipo, per cui, nessun altro bambino è stato fermato da estranei per un episodio simile. In ogni caso l'istituzione scolastica sta collaborando con le forze dell'ordine per aumentare la vigilanza degli studenti all'ingresso e all'uscita da scuola. Il nostro istituto ha un'organizzazione consolidata che da vari anni consente una sorveglianza estesa dei nostri studenti. A tale proposito ricordo ai genitori che al mattino gli alunni possono accedere anche prima del suono della campanella all'interno dell'edificio scolastico dove vengono vigilati dai collaboratori scolastici e dai docenti disponibili. Per quanto concerne l'uscita, nei caso in cui i familiari fossero in ritardo, gli studenti possono attendere dentro la scuola l'arrivo degli stessi».