Firenze, 30 aprile 2022 - La Regione convoca la multinazionale francese Lactalis per fare il punto sull’annunciata chiusura di Alival nel 2023 e cercare di scongiurare questa decisione. L’annuncio è stato dato ieri, durante il primo incontro del tavolo di crisi tra Valerio Fabiani, consulente del governatore Eugenio Giani per le crisi aziendali, e l’assessore Alessandra Nardini da una parte e I sindacati dall’altra.
«È stato un confronto franco – affermano in una nota congiunta Francesco Baccanelli di Flai-Cgil, Carla Ciocci di Ugl-Agroalimentare e le rappresentanze sindacali unitarie dell’azienda – durante il quale abbiamo chiesto di fare chiarezza sull’atteggiamento di Lactalis verso il sito di Ponte Buggianese, rilevando la condivisa ricerca di trasparenza sulle scelte aziendali di Nuova Castelli. Apprezziamo e condividiamo l’approccio mostrato dalla Regione e dal sindaco di Ponte Buggianese, a cui abbiamo raccontato gli ultimi anni del sito Alival e da cui abbiamo raccolto l’obiettivo comune di salvaguardare i lavoratori e la produzione, trovando tutte le soluzioni possibile per assicurare la continuità all’azienda. Restiamo in attesa di un prossimo incontro che avverrà dopo l’opportuno confronto tra Regione e proprietà dell’azienda, per cui l’amninistrazione si è già prontamente attivata".
Nuova Castelli, società del gruppo Lactalis a cui fa riferimento Alival, "respinge e smentisce ogni indiscrezione legata alla chiusura dello stabilimento di Porcari. Ogni ipotesi o allusione in tal senso, oltre a essere destituita di ogni fondamento, non giova ai fini dell’auspicato tavolo di confronto responsabile verso il quale la società si è fin da subito resa disponibile".
L’annuncio della chiusura degli stabilimenti Alival di Ponte Buggianese e di Reggio Calabria, dove lavorano in tutto 150 persone, è stato fatto ai sindacati una settimana fa, a sorpresa. "Il piano industriale – ha dichiarato Nuova Castelli – si rende necessario per garantire la continuità produttiva del gruppo, concentrando gli investimenti sulle strutture economicamente sostenibili e interrompendo le attività produttive delle due realtà".
Daniele Bernardini