Un flop la protesta dei Tir per l’obbligo green pass

Alcuni cittadini erano partiti dalla Valdinievole per esprimere solidarietà. Ma sull’autostrada "Firenze-Mare" non c’erano camion a "passo di lumaca"

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La paura era tanta, ma la voglia di far ascoltare la propria voce di più. E così ieri mattina una decina di auto si sono ritrovate tra l’entrata del casello di Chiesina Uzzanese e Pistoia per supportare con i fatti la protesta organizzata dai camionisti contro il green pass che già dalla notte precedente aveva rallentato e in qualche punto anche bloccato il traffico su buona parte della rete autostradale. Siamo saliti a bordo con i nuovi manifestanti, quelli che si organizzano dal basso, senza conoscersi personalmente, sulle chat e sui social. Tra coloro che si identificano come i nuovi manifestanti per i diritti di tutti ci sono i personaggi più impensabili: ricercatori, impiegati, sanitari, legali, insegnanti, operai e liberi professionisti. Di destra e, tanti di sinistra. Avevano seguito la protesta dei camionisti sui social e sul canale CB dedicato. Spontaneamente si sono riconosciuti nella lotta per il diritto al lavoro e contro quello che definiscono "il ricatto del green pass" e hanno deciso di sostenere i tir. Il ritrovo era per ieri mattina al casello di Chiesina, lo scopo era creare rallentamenti per sensibilizzare la gente sull’istruzione dell’obbligo del green pass. Tra loro c’erano anche dei vaccinati e una ragazza incinta. "Io non so cosa succederà - ha detto un sanitario che manifestava - perché dal 15 ottobre se non cambiano le cose io non tornerò a lavoro perché non ho intenzione di sottopormi al ricatto del green pass. Non vendo la mia identità e la mia dignità. Oggi ci chiedono il green pass, domani possono decidere cosa fare della nostra identità". Cinque mezzi, 4 auto e un camioncino da lavoro partono e cominciano ad andare a 40 all’ora sull’autostrada A1 in direzione Firenze. Tra Pistoia e Prato si aggiunge qualche altra auto. Una tira fuori una bandiera e si mette sulla corsia di sorpasso. Dopo Prato comincia a formarsi un po’ di coda e si sentono clacson. Alcuni chilometri di disagio e camion e auto cominciano a superare da destra passando a tutta velocità sulla corsia d’emergenza. E se arriva la polizia? "Pretenderemo che ci mostrino il loro green pass, se ce l’hanno". Intanto camion non se ne vedono. Un’auto di grossa cilindrata si accosta, viaggiando sulla corsia d’emergenza e un uomo vestito elegantemente chiede cosa stia succedendo, salvo poi mandare a quel paese con parole volgari i manifestanti una volta chiariti i motivi della protesta. Ci si domanda dove siano i camionisti: sono tutti in Liguria, a Milano a Roma, qualcuno a Firenze, mentre alcuni cittadini della Valdinievole erano lì per sfilare con loro. Arianna Fisicaro