"Turismo messo a terra dal caro bollette"

Il caso degli hotel montecatinesi è balzato alla ribalta nazionale. "Soprattutto le piccole strutture non ce la fanno a coprire i costi"

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"L’emergenza bollette colpisce resort e hotel, già duramente provati dalla crisi del turismo. Alcuni esempi arrivano dalla Toscana: l’hotel Columbia di Montecatini ha sborsato 3.938 euro nel gennaio 2020, diventati 5.036 nel gennaio 2022, dopo le chiusure del 2021". Matteo Salvini, leader della Lega, ha espresso forti preoccupazioni per i pesanti aumenti dei costi delle utenze, un problema che tocca anche gli alberghi cittadini.

"Continueremo a dare voce a famiglie, artigiani e imprese – sottolinea – perché il caro bollette è un’emergenza nazionale e ci aspettiamo altri interventi da parte del governo".

Gli imprenditori di Montecatini sono molto preoccupati per queste stangate. Carlo Bartolini, presidente di Federalberghi Apam, ricorda che "dallo scorso agosto a dicembre, le bollette dell’Enel sono aumentate del 100%, con una prima crescita del 33% a ottobre. Come se non bastasse, dal prossimo anno, Acque Spa, che subentrerà ad Acque Toscane come gestore del servizio idrico, non calcolerà più le fatture in base ai posti letto, ma mettendoci sullo stesso piano delle attività artigianali. Eppure, a parte per le piscine, gli alberghi utilizzano l’acqua per scopi igienici, non per far girare pale o turbine".

Fabio Cenni, presidente di Assohotel-Confesercenti, conferma la difficile situazione. "Le attività – afferma – hanno registrato un sensibile aumento delle bollette inviate dall’Ente, a partire dallo scorso agosto. La crescita dei costi legati alle utenze è un vero e proprio massacro in un momento così difficile. Acque Spa, nel caso in cui nel 2023 fossimo sempre in condizione di pandemia, aumenterà i costi del 5%, altrimenti del 10% all’anno, fino a raggiungere il 40% rispetto ai costi attuali. Aumentano le difficoltà per le imprese che erano già in sofferenza. Con questi aumenti del servizio idrico, qualcuno potrebbe essere costretto a scendere ancora di più le camere, pur di riempire tutto e pagare le bollette. Non è detto che, a queste condizioni, sia vantaggioso restare aperti".

Sabrina Gilardi, presidente della sezione turismo di Confindustria Toscana, teme che gli aumenti possano mettere in forte rischio le piccole attività del settore ricettivo. "Anche i nostri iscritti stanno soffrendo per questa situazione – afferma – causata da percentuali elevatissime degli aumenti in tutti i settori. Gli alberghi purtroppo dovranno aumentare le tariffe per far fronte a questi costi, altrimenti non saranno in grado di pagare le utenze. Se rimarranno poche strutture aperte, quelle più grandi, non è affatto un bene per una realtà come la nostra, priva di prodotto. Diversi posti letto in più possono dare lavoro in una situazione del genere".

Daniele Bernardini