Il padre cadde in azienda e morì. Il figlio assolto con formula piena

Conclusa la dolorosa vicenda giudiziaria di Monsummano. Il figlio era accusato di omicidio colposo per non aver messo in atto le misure per prevenire i rischi da caduta dall’alto

Il gup Alessandro Buzzegoli

Il gup Alessandro Buzzegoli

Montecatini 11 maggio 2018 - Era sotto processo per la morte del padre, come datore di lavoro. Una vicenda giudiziaria dai connotati dolorissimi dal punto di vista umano e che nella tarda mattinata di ieri ha visto una positiva conclusione con l’assoluzione, con formula piena, dell’imputato, Michele Cestari, 41 anni di Monsummano, titolare dell’omonima impresa edile. I tragici fatti avvennero il 21 ottobre 2015.  Quel pomeriggio, nella ditta che si trova in via Vergin Chiusa, a Monsummano, c’era l’autista di un’altra azienda che stava consegnando due pancali di mattonelle. L’autista mise il camion in maniera da poter scaricare i due pancali sul solaio della rimessa, con l’aiuto dell’autogru.

Il solaio si trovava a un’altezza di tre metri da terra. L’autista sistemò i pancali, chiuse la gru e spostò il camion. Quindi si fermò ancora in azienda per far firmare la bolla di consegna al padre dell’imprenditore, Saverio Cestari. Fu in quel momento che Saverio cominciò a scendere, barcollando. Si trovava, in quel momento, proprio sul lato che si affacciava sul vuoto del solaio. Cadde di lato nel vuoto, urtando la scala in legno. L’impatto al suolo fu violento, cadde di schiena, e fatale gli fu il trauma cranico riportato battendo la testa sul porfido.

L’uomo morì alcune settimane dopo, il 19 novembre, al policlinico di Careggi, dove era stato trasportato. La Procura chiese il processo per il figlio Michele, con l’accusa di omicidio colposo per non aver messo in atto le misure per prevenire i rischi da caduta dall’alto. Secondo l’accusa mancava anche un piano operativo di sicurezza. Difeso dall’avvocato Andrea Niccolai di Pistoia, Cestari ha scelto il processo abbreviato che si è concluso ieri davanti al giudice per le udienze preliminari Alessandro Buzzegoli che ha assolto l’imprenditore. «Assoluzione con formula piena – dice l’avvocato Niccolai – per non aver commesso il fatto. Il giudice ha ritenuto che nessuna responsabilità avesse il figlio dove è morto il padre Saverio. Non possiamo che esprimere soddisfazione per la risoluzione positiva della questione per gli evidenti profili umani».