Tigre "simbolo" tolta dal tetto del calzaturificio: scatta la polemica

Considerata una sorta di emblema di Monsummano, verrà riposizionata al termine dei lavori di ampliamento del capannone

La tigre luminosa del calzaturificio Tiger Flex di via Risorgimento a Monsummano Terme

La tigre luminosa del calzaturificio Tiger Flex di via Risorgimento a Monsummano Terme

Monsummano Terme (Pistoia), 18 gennaio 2019 - «Sapere dov'è l'identità è una domanda senza risposta» sosteneva l'illustre scrittore portoghese José Saramago, che sicuramente non ha mai avuto a che fare con i monsummanesi che invece sembrano avere ben chiaro come si declini la loro identità e, soprattutto, dove. Nati in casa o venuti a vivere in città da un altro luogo, i cittadini di Monsummano hanno sempre riconosciuto in certi luoghi e più che mai in certi simboli una bandiera intima, che si traduce in un senso di comunità che va ben oltre al mero campanile.

La statua del poeta natio Giuseppe Giusti nell'omonima piazza del centro storico e il monumento ai caduti dell'eccidio del Padule di Fucecchio a Cintolese sono due degli esempi più chiari di quanto i residenti si identifichino nei simboli che narrano la storia della città. Da qualche giorno poi a destare preoccupazione tra la gente è una «tigre» che è stata spostata dalla collocazione originaria, cosa che ha fatto discutere in città e ha generato un tam tam sui social dai toni preoccupati. Si tratta del maestoso felino che dal 1974 impera su via Risorgimento dal tetto del calzaturificio «Tiger Flex» e che da alcuni giorni invece è stato tolto e messo nel piazzale dell'azienda. Un simbolo non solo di una famiglia, i Bartoli che fondarono l'azienda, ma anche dell'economia cittadina che ha contribuito a creare una comunità che dagli originari 6000 residenti degli anni '50, a seguito del boom economico del dopoguerra e all'immigrazione dal sud di coloro che venivano a lavorare nei calzaturifici, è diventata oggi una realtà di 23 mila abitanti.

La tigre tolta dal tetto del calzaturificio è così diventata un caso di stato, come lo diventò l'ipotesi, per ora rimasta tale, di spostare la statua del Giusti dall'attuale ubicazione per rifare la piazza principale del centro storico, o mezzo secolo fa lo spostamento a Cintolese del monumento ai caduti dell'eccidio pochi metri più avanti nella stessa piazza. Insomma, i simboli non si toccano a Monsummano. Per quanto riguarda la tigre, diletto di generazioni di bambini e che nel tempo da immagine luminosa bidimensionale è diventata una vera e propria riproduzione fedele del felino in tre dimensioni, il timore dei più è che nella storica azienda, da anni ormai di proprietà Gucci, non venga più ricollocata e si perda così un pezzo di storia della città. Intanto secondo indiscrezioni si sa che la tigre è stata tirata giù per permettere gli interventi di ampliamento del capannone sia laterale che sul fronte, dove sarà fatta una struttura a vetri più alta della facciata e per la quale, la presenza della tigre era un intralcio alle impalcature. Tuttavia al momento pare che dalla famosa griffe non esistano disposizioni contrarie e rimettere il simbolo del felino, voluto dal fondatore Bruno Bartoli venuto a mancare pochi anni da, sul tetto dell'azienda dove dunque dovrebbe essere ricollocata a fine lavori. Arianna Fisicaro