Montecatini, le Terme scelgono Oracle: sei mesi per la trattativa

Il fondo d’investimento inglese dovrà versare subito duecentomila euro E’ il primo passo che dovrebbe portare alla privatizzazione della proprietà

Turisti al Tettuccio per Ferragosto

Turisti al Tettuccio per Ferragosto

Montecatini Terme, 5 agosto 2022 - "Infinet, advisor della società Oracle, ha ricevuto mandato per trattare con i creditori delle Terme. Qualsiasi atto che impegna l’azienda e i soci, Regione e Comune, dovrà essere presentato e approvato nell’assemblea della proprietà". La breve comunicazione arriva dalle Terme. L’advisor Infinet, come richiesto dai suoi responsabili avrà sei mesi di tempo per chiudere l’accordo con i creditori che dovrebbe portare a un concordato. Intanto dovrà versare subito duecentomila euro. Dopodiché il fondo di investimento inglese Oracle potrà acquisire le quote di maggioranza delle Terme. Salvo sorprese, come avvenuto in precedenza, il primo passo per la privatizzazione della proprietà dell’azienda è stato fatto. La notizia, comunicata ieri mattina agli altri due fondi di investimento in gara, nel pomeriggio ha fatto subito il giro della città. C’è grande attesa, adesso, per conoscere il piano di risanamento di Oracle e le ipotesi di accordo con i creditori, soprattutto con il pool di banche guidato da Bnl. Intanto, il consigliere di minoranza Simone Magnani (5 Stelle), insieme al consigliere regionale Silvia Noferi, sottolinea la necessità di creare una fondazione di partecipazione per le Terme.

"Visto che la Regione si è incancrenita sulla sua posizione di impossibilità di intervento sulla società – afferma - tenuto conto che il Comune, nonostante il voto del consiglio, ancora rincorre improbabili quanto non convenienti privatizzazioni, il Movimento Cinque Stelle offre ai soci un’ulteriore via d’uscita dalla crisi. Una via che tutelerebbe il patrimonio storico e strategico della società, risolverebbe il conflitto burocratico della legge Madia e delle censure della Corte dei Conti. Regione e Comune insieme a partner istituzionali, da individuare con i ministeri competenti, fondazioni bancarie, associazioni di categoria e, volendo, una limitata percentuale di privati, possono costituire una fondazione con lo scopo di recuperare, tutelare, valorizzare e promuovere il sito Unesco. Nella fondazione possono confluire i fondi preventivati dai due attuali soci per l’acquisto di immobili (12 milioni in totale) più qualche altra risorsa destinata alla cultura e prevista anche dal Pnrr. L’obiettivo è acquisire all’interno di un concordato in continuità tutte le entrate della Fondazione, derivanti dagli affitti delle gestioni e dai bandi a cui questo soggetto giuridico può accedere potranno essere usati allo scopo di recuperare e restaurare il patrimonio degli stabilimenti ed alla promozione del sito Unesco. Un quadro complessivo a cui possiamo lavorare sin da subito iniziando a reperire le adesioni per la creazione della fondazione e che creerebbe una realtà unica in città in cui tutte le componenti economiche e sociali collaborano per la tutela ed il rilancio di un patrimonio mondiale, con il pubblico che torna ad avere un ruolo forte di tutela ed indirizzo ed il territorio che può incidere per il proprio futuro. Sta ai soci adesso dimostrare che l’interesse collettivo è il loro primo obbiettivo e collaborare alla nascita di quanto descritto o palesare il proprio disimpegno con una operazione al ribasso come il semplice acquisto del Tettuccio o peggio ancora proseguendo con una censurabile trattativa privata senza garanzie e vincoli minimi, in piena violazione del bando di privatizzazione, che nel caso diventasse concreta ci obbligherà alla tutela dell’interesse pubblico".