"Terme, il sindaco ha fallito: si dimetta" Le minoranze vanno all’attacco dopo l’istanza

Clima rovente nel dibattito cittadino dopo la decisione presa dal pool degli istituti di credito nei confronti della società di viale Verdi

Minoranze all’attacco del sindaco all’indomani della notizia che il pool di banche ha presentato istanza di fallimento nei confronti della società Terme di Montecatini. L’udienza, di fronte al giudice fallimentare, è stata fissata per l’11 ottobre.

Ennio Rucco, consigliere del Pd, sostiene che "le parole del sindaco sull’istanza di fallimento presentata dalla banche sono di una gravità enorme e indicative di una sostanziale inadeguatezza rispetto all’immane portata dei rischi per la Città. Va inoltre aggiunto, particolare non di poco conto, che l’istanza risale ad alcune settimane fa ed è precedente alle foto sorridenti nel corso dell’ennesima inutile passerella con il Ministro, condita da promesse non mantenute. Proprio come si è contestato e tuttora si contesta al precedente Presidente della Regione. Dire oggi che si chiede un appuntamento a Draghi , significa ammettere di non aver combinato niente , dopo aver promesso in campagna elettorale una Città "libera e felice" con "la migliore giunta di sempre". Sono quasi quattro anni che assistiamo alla ricerca di soluzioni facili, a tratti ridicole, a un problema complesso che richiedeva il ricorso ad un percorso con il "timbro" del Tribunale. Per questo in campagna elettorale, dopo la transazione con Unipol e l’acquisto della Palazzina Regia da parte del Comune, proponevo l’avvio dell’iter previsto da un articolo 67 o un 182 bis del codice fallimentare, soluzione gradita dalle banche. Si è scelto invece l’abbonamento del treno per Firenze e questi sono i risultati. Oltretutto quando Luca Baroncini fece questa bizzarra promessa era ben consapevole delle caratteristiche del socio Regione, quindi è perfettamente inutile da parte sua dare la colpa a Firenze. Per questo sarebbe auspicabile che chi di dovere, ben consapevole della situazione, staccasse la spina per far votare la città con un anno di anticipo, la prossima primavera. In questa situazione che vede Montecatini in mano a un Giudice la Città ha urgente bisogno di un sindaco autonomo, autorevole e soprattutto con un bagaglio di vita vissuta nel mondo produttivo reale. La situazione è molto grave, perché non c’è alcun piano di intervento pubblico e per metterlo in piedi servono mesi di lavoro, che non abbiamo a disposizione. Lo scenario più probabile è quindi quello di una vendita giudiziale e separata dei singoli immobili. In questo contesto, torniamo a ripetere che i soggetti pubblici potrebbero e dovrebbero fare leva sul fatto che i beni termali sono vincolati e quindi da loro acquistabili come patrimonio culturale. Almeno gli immobili principali. Cosa che è già stata fatta in passato dal Comune. Dopodiché potranno essere rigenerati e dati in gestione a soggetti privati per ramo di azienda nell’ambito di un disegno sistemico di città".

Edoardo Fanucci, consigliere di Italia Viva, va giù duro. "Il fallimento delle terme è alle porte e il Sindaco ne è politicamente responsabile. Ne prenda atto e rassegni le dimissioni. In questi tre anni di amministrazione Baroncini sulle terme ne abbiamo sentite di tutti i colori: "1000 appartamenti in pineta e nella collina della Panteraie per salvare la città" "per la privatizzazione ci sono ottimi segnali, è la cosa migliore per tutti" "cosa proponi per le terme? Boh, dipende….".È finita. Siamo oltre i titoli di coda. Game over. Lo dico chiaro: meglio il tribunale di privatizzazioni improvvisate e scellerate. L’autorità pubblica può fare chiarezza. Fare pulito. Togliere dal campo i pericolosi sciacalli e speculatori che, viste le difficoltà delle terme, da tempo si preparano a spartirsene i resti. Una domanda banale: perché le banche, dormienti da anni, hanno fatto istanza di fallimento? Perché proprio adesso? La risposta, a mio avviso, è semplice e chiara: per tutelarsi dai movimenti predatori e speculativi che abbiamo denunciato, più e più volte, in consiglio comunale. Per questo mi sono sempre opposto a ipotesi di privatizzazioni scellerate e senza senso. Per primo, e non mi sono mai fermato, ho contrastato la possibile svendita delle Terme di Montecatini e conseguente la perdita, definitiva, della nostra identità. La nostra proposta non è mai cambiata e oggi la rivendichiamo con ancora più forza e chiarezza. Il pubblico, a questo punto con la copertura del tribunale, deve mettere in sicurezza le terme. La Regione acquisisca il Tettuccio, Il Comune di Montecatini si faccia carico della Torretta, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia le Terme Excelsior per realizzarvi il progetto museale Uffizi Diffusi, Cassa Depositi e Prestiti replichi il modello Salsomaggiore rilevando le Terme Leopoldine per completarle e affidarle in gestione ad un gestore competente e titolato. Termini: mettere in sicurezza la società e allontanare speculatori e sciacalli, immaginare un futuro sostenibile".

"L’istanza di fallimento presentata dalle banche ci - dice una nota del Movimento 5 Stelle – colpisce ma non ci sorprende. Altro non è che il risultato di tre anni di totale immobilismo dei soci e di tentativi grotteschi di privatizzazione. Le dichiarazioni del Sindaco sono l’ennesima presa in giro alla città e l’ennesima campagna elettorale sulla pelle delle Terme. Da anni chiediamo un impegno serrato al Comune da concretizzare con un serio piano di intervento pubblico utile alla messa in sicurezza del patrimonio cittadino ed al rilancio dell’attività e del suo indotto. Il nostro impegno aveva portato il dossier Terme al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico ma Lega e PD Regionale bloccarono ogni tipo di confronto dichiarando di sapere come risolvere la situazione. Anche recentemente il Movimento 5 Stelle ha consegnato all’Assessore Ciuoffo un piano di intervento che garantiva la tutela dei beni, delle fonti ed il rilancio dell’attività e del territorio. Tutto inascoltato. Dal Comune invece solo propaganda ed ambiguità. L’istanza di fallimento è la naturale fine di quei “dipende” detti costantemente dal Sindaco che oggi prova a scaricare colpe e responsabilità su altri in puro stile Baroncini. Se la salvaguardia del patrimonio termale montecatinese, il rilancio delle attività termali e dell’impatto turistico sulla città, se la valorizzazione del territorio non sono competenza del Sindaco di Montecatini Terme viene da domandarsi per cosa sia stato eletto. Non sono i montecatinesi ad essersi liberati di un peso ma il Sindaco, candidato con un sogno ed un abbonamento per Firenze che si è dimostrato inadatto ad affrontare la situazione".