Terme, cresce l’allarme per soldi e degrado

L’amministratore Michelotti davanti alla commissione di controllo: "In cassa 600mila euro, ma attendiamo di riscuotere alcuni crediti"

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Le Terme attendono con ansia la scadenza dell’11 novembre, data entro la quale International Tax Advisors, unica società ammessa a visionare i documenti dell’azienda, potrà presentare o meno un’offerta irrevocabile di acquisto della maggioranza delle quote azionarie.

L’ultima seduta della commissione consiliare di controllo sulle società partecipate ha visto la presenza dell’amministratore Alessandro Michelotti (nella foto, con due collaboratrici delle Terme e il vicesindaco Francesca Greco). Le Terme – ha spiegato – attendono di riscuotere alcuni crediti, che darebbero maggiore solidità di cassa. Ma se l’11 novembre non dovessero arrivare offerte, come avvenuto per la vendita degli immobili, un’altra soluzione dovrà essere trovata per forza al fine di garantire la continuità aziendale.

Simone Magnani del Movimento Cinque Stelle esprime preoccupazioni sulla sorte dell’azienda. "Michelotti – dichiara – ci ha spiegato che in cassa ci sono circa 600mila euro, 50mila più 50mila meno. È vero, le Terme sono in attesa di riscuotere dei crediti, ma siamo molto preoccupati per il possibile andamento nei prossimi mesi. Il Comune in oltre due anni non ha prodotto un solo progetto di risoluzione della crisi da proporre in assemblea dei soci. Da sempre parliamo di risanamento necessario per mantenere il patrimonio in mano pubblica e affidare la gestione degli stabilimenti a privati di comprovata esperienza nel settore. Oggi ribadiamo questi concetti in ogni sede e come minoranza ci siamo nuovamente attivati per far arrivare le nostre idee sui tavoli ministeriali. La procedura di bando che sta volgendo a termine non solo non sarà risolutiva, ma rischia di diventare addirittura dannosa per il tempo che ci ha fatto perdere e per l’immagine che ne deriverà. Dobbiamo lavorare duramente a uno schema di intervento pubblico a tutela del patrimonio immobiliare, umano e d’immagine di questa società, spingendo la Regione ad attuare i nostri indirizzi e coordinando gli interventi di tutti gli attori pubblici in gioco".

Il consigliere di minoranza Edoardo Fanucci (Italia Viva), insieme alla compagna di gruppo Gianna Rastelli, intanto ha presentato un’interrogazione sulle pessime condizioni dello stabilimento La Salute, in vista del suo utilizzo per la Baita di Babbo Natale. "L’edificio – dicono i due esponenti renziani – rischia di non essere agibile e presentabile per accogliere l’evento natalizio. il sindaco cosa intende fare? Chiediamo di verificare la responsabilità dello stato di degrado e incuria in cui verte lo stabilimento; chi, come e quando ha causato i danni all’edificio; se l’amministrazione comunale intenda attivarsi a migliorarne le condizioni con investimenti mirati e con contributi economici alla società Terme e a soggetti gestori; se esistono l’agibilità e l’idoneità dello stabilimento a ospitare l’evento natalizio".

Paolo Grossi, organizzatore della kermesse, sul sito labaitadibabbonatale.it, esprime ottimismo sulla riuscita. "Dopo le limitazioni e i problemi dell’edizione passata – scrivono – causati dall’emergenza Covid, quest’anno le premesse sembrano quelle dei tempi migliori perché famiglie e bambini possano vivere a pieno il Natale. E in questo contesto Montecatini e la Baita di Babbo Natale tornano a recitare un ruolo da protagonisti in tutta anche come attratto di turismo". Ma nessun commento sul degrado che si troverà di fronte a La Salute.

Da.B.