Terme, attesa per l'approvazione del bilancio 2016

Ancora da perfezionare la vendita della Palazzina Regia al Comune

Da sinistra, Ventura, la funzionaria della Regione Nannicini, Bellandi e Fratoni

Da sinistra, Ventura, la funzionaria della Regione Nannicini, Bellandi e Fratoni

Montecatini 31 agosto 2017 - La proprietà delle Terme, Comune e Regione, dovrebbe essere chiamata a votare il bilancio 2016 nei prossimi giorni, dopo il rinvio stabilito circa un mese fa. L’appuntamento di settembre è senza dubbio cruciale per le sorti della principale azienda di Montecatini. Anche il documento economico relativo al 2015, lo scorso anno, fu approvato in autunno, ma, questa volta, le Terme si trovano davanti a una situazione ben più complessa, a causa di scadenze non più rinviabili. Il problema maggiore della società, al momento, è costituito dal perfezionamento dell’accordo relativo alla vendita della Palazzina Regia, storica sede della direzione, al Comune.

 

La giunta di Giuseppe Bellandi ha ottenuto un finanziamento da 5 milioni di euro per l’acquisto e la trasformazione dell’edificio nel museo delle Terme da parte del Comitato interministeriale per l’economia (Cipe) da circa un anno. Carlo Brogioni, amministratore unico dell’azienda, durante le ultime audizioni tenute davanti alla commissione consiliare partecipate e nelle relazioni inviate ai soci, ha sottolineato che, se l’operazione non sarà perfezionata entro tempi congrui, darà avvio alle procedure concorsuali.

 

L’ipotesi di un concordato preventivo in continuità è stata più volte prospettata in città, anche se non dai principali attori della vicenda. Il Comune non appare per nulla favorevole a una soluzione di questo genere, comunque destinata a ridurre il valore degli immobili delle Terme. Qualcuno, invece, vede bene una possibilità del genere come potenziale richiamo per attirare quegli investitori dubbiosi sul carico debitorio della società. La Regione, salvo colpi di scena, si è impegnata a pubblicare il bando di vendita delle quote di sua proprietà entro il 30 settembre e, da qualche tempo, da Firenze non giungono interventi e analisi relativi all’azienda.

 

E’stata senza dubbio una dichiarazione molto diretta e trasparente quella di Brogioni sulle possibilità di procedure concorsuali, che lascia intravedere seri rischi. I creditori dell’azienda sollecitano da tempo un rientro delle spettanze e, se non verrà venduta la Palazzina Regia, la situazione potrebbe farsi davvero difficile. In questi ultimi giorni, le Terme, tra Tettuccio, Redi ed Excelsior hanno registrato un buon numero di accessi, ma l’attenzione sul futuro della società resta molto alta. Il tempo delle risposte certe, senza ulteriori rinvii, è comunque arrivato.