Terme, crisi di liquidità e rischio concordato

L'approvazione del bilancio 2016 slitta a settembre

Curisti al Tettuccio

Curisti al Tettuccio

Montecatini 30 luglio 2017 - Slitta a settembre l’approvazione del bilancio 2016 delle Terme di Montecatini e cresce il timore di una richiesta di concordato da parte dell’azienda per far fronte alla difficile situazione debitoria verso banche e creditori. L’assemblea dei soci Comune e Regione, in programma domani, è stata annullata e rinviata di almeno un mese. La data precisa deve essere ancora definita. Carlo Brogioni, amministratore dell’azienda, ha comunicato a Silvia Motroni presidente della commissione di controllo sulle società partecipate l’impossibilità a dell’audizione prevista il 1° agosto. La seduta dell’organismo di controllo quindi è stata annullata.

 

Anche l’approvazione del consuntivo 2015, lo scorso anno, fu oggetto di vari rinvii, finendo per essere votato in pieno autunno.  Il problema maggiore della società, in questo momento, è costituito dal perfezionamento dell’accordo relativo alla vendita al Comune della Palazzina Regia, storica sede della direzione. La giunta Bellandi ha ottenuto dal Cipe un finanziamento da 5 milioni euro per l’acquisto e la trasformazione dell’edificio nel Museo delle Terme. Brogioni, durante le audizioni alla commissione partecipate e nelle relazioni inviate ai soci, ha sottolineato che, se l’operazione non sarà perfezionata entro tempi brevi, darà avvio alle procedure concorsuali.

 

Una dichiarazione molto diretta quella del commercialista fiorentino che lascia intravedere seri rischi. I creditori sollecitano da tempo un rientro delle spettanze e, se non verrà venduta la Palazzina Regia, la situazione potrebbe farsi critica.  La sezione di controllo della Corte dei Conti della Toscana ha evidenziato varie criticità sulla situazione della principale azienda di Montecatini nella relazione sul rendiconto generale dell’amministrazione regionale per l’esercizio finanziario 2016. Il documento ha destato profondo sconcerto in città, soprattutto per alcune affermazioni relative alla Regione.

 

«La cessione di singoli beni non strategici delle Terme – ha sottolineato la magistratura contabile – è auspicabile per far fronte alla grave crisi finanziaria della società, ma quella di asset strategici o specifici rami d’azienda pone in serio pericolo la continuità aziendale. Tale iniziativa, inoltre, non appare coerente con quella, portata avanti in contemporanea della Regione, per la cessione della partecipazione». Intanto l’amministrazione di Enrico Rossi si prepara a pubblicare il bando di vendita ufficiale delle quote di maggioranza entro il 30 settembre.