Grave studentessa travolta da auto: stava andando a prendere il pullman

Monsummano, l’incidente in località Vergine dei Pini: "Non dava segno di vita"

Ambulanza

Ambulanza

Monsummano (Pistoia), 15 dicembre 2018 - «Era lì per terra, tutta coperta di sangue. Non rispondeva, gli tenevo la mano e sembrava morta». E’ ancora sotto choc il padre della giovane diciassettenne che ieri mattina è stata investita da un’auto mentre attraversava la strada per andare a prendere il bus che l’avrebbe portata a scuola a Pistoia.

E’ stata travolta da una donna che era al volante sulla via Francesca in località Vergine dei Pini su una strada maledetta, che ha già un triste primato di incidenti. Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti erano circa le 6,45 quando la studentessa che abita nella zona col papà, si accinge ad attraversare la strada come fa tutte le mattine, per prendere l’autobus ch la porto al liceo linguistico che frequenta con ottimi risultati. Ieri mattina a scuola l’attendeva un compito in classe per cui «aveva studiato tutta la sera prima», come ha raccontato il babbo.

L’impatto con l’auto che l’ha presa in pieno è stato fortissimo tanto da sbalzare il corpo della giovane circa 10 metri più avanti e contemporaneamente provocare la rottura del vetro anteriore dell’auto e di parte del cofano. Fortuna ha voluto che in quel momento poco distante passasse di lì Tiziana, un’operatrice del 118 che stava transitando per andare a lavoro a Pistoia.

Quando si è resa conto di cosa era successo si è fermata senza curarsi di far tardi a lavoro e mettendo la sua auto a protezione del corpo della ragazzina riverso per terra in un lago di sangue e fornendole immediatamente le prime cure e informando i sanitari della centrale di quanto era accaduto.

Sul posto sono poi intervenuti i volontari della Misericordia di Monsummano e l’auto medica di Lamporecchio che l’hanno trasportata d’urgenza all’ospedale San Jacopo di Pistoia. Solo dopo essere giunta lì la ragazza ha ripreso conoscenza per un paio di brevi momenti ma le sue condizioni restano gravi.

«Ho fatto il volontario per 30 anni – spiega il babbo della giovane – ed ero certo fosse morta. Vorrei ringraziare l’operatrice del 118 che si è fermata a proteggere e a prestare i primi soccorsi a mia figlia e vorrei potermi mettere in contatto con lei. Ora è in terapia intensiva con 3 fratture, una al femore, una al setto nasale e una al bacino, che in parte è stato protetto dall’urto con la macchina dal telefonino che la bimba aveva in tasca. Nei prossimi giorni sarà operata al femore, io ancora non riesco a essere lucido».