Calcio, ferì l'avversario. Patteggia una pena di un anno e quattro mesi

Sentenza del Gup del tribunale

Un arbitro in campo (foto repertorio)

Un arbitro in campo (foto repertorio)

Montecatini 22 marzo 2019 - Paga a caro prezzo una testata all’avversario sul campo di calcio. Durante una partita di calcio a Cerbaia di Lamporecchio un giovane monsummanese – G.L. di 21 anni all’epoca dei fatti – a gioco fermo colpisce volontariamente un avversario di Larciano (M.A. pure 21enne) con una violenta testata all’altezza della bocca, procurandogli la frattura-rottura orizzontale dell’incisivo superiore sinistro e l’incrinatura verticale di entrambi gli incisivi superiori. I fatti in questione risalgono al 1 marzo 2015 in una partita di calcio di seconda categoria fra Cerbaia e Nievole, diretta dall’arbitro Matteo Giusti di Lucca. All’81’ M.A. del Cerbaia entra in campo con il numero 14, in sostituzione di un compagno.

Al 90’, a seguito di un rinvio da fondo campo da parte del portiere dei padroni di casa, M. A. colpire di testa il pallone all’altezza del centrocampo, subendo un contrasto (spinta e trattenuta) da parte del numero 4 avversario G.L. L’arbitro ferma il gioco fischiando una punizione a favore del Cerbaia. Sennonché, sempre a gioco fermo, G.L. si avvicinava all’avversario e lo colpisce con una violenta testata all’altezza della bocca procurandogli lesioni all’arcata dentale. Il tutto sotto gli occhi increduli dell’arbitro Giusti che, trovandosi nelle immediate vicinanze, estrae il cartellino rosso ed espelleva il calciatore della Nievole.

Seguiva l’esemplare squalifica del calciatore fino al 5 settembre 2015. La giovane vittima, sostenuta dai propri familiari, sporge denuncia-querela contro il calciatore avversario per il reato di lesioni personali. La procura della Repubblica di Pistoia promuove l’azione penale nei confronti del responsabile dell’accaduto per il reato di lesioni volontarie aggravate, chiedendo il rinvio a giudizio del giovane. All'udienza preliminare G.L. patteggia la pena finale di 1 anno e 4 mesi 4, ottenendo lo sconto di un terzo per il rito del patteggiamento e la sospensione condizionale.

Ciò dopo che il Gup Patrizia Martucci aveva ritenuto non congrua una prima ipotesi di patteggiamento avanzata dai suoi legali, che prevedeva una pena finale di circa un anno. La famiglia della vittima per la tutela degli interessi del figlio, sia in sede penale che civile, si è affidata allo Studio Legale Marliani di Montecatini Terme. La causa civile per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali-morali è già stata avviata al Tribunale di Pistoia.