Ristoranti, la ripartenza secondo Giovanni

La sua Enoteca di via Garibaldi è un’eccellenza della città che dura da 53 anni. "Passione e voglia di esserci sempre al primo posto"

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Il suo ristorante è una vera eccellenza della città. La rinomanza conquistata in 53 anni di attività continua a rappresentare motivo di forte richiamo per una clientela che sceglie Montecatini proprio per gustare i cibi preparati con maestria e i vini pregiati proposti dallo chef e sommelier Giovanni Rotti, spirito caparbio piemontese temprato dalla simpatia toscana. Nella sua Enoteca da Giovanni in via Garibaldi si sente parlare con gli accenti di tutte le regioni e molto spesso anche russo. Da questo luogo si ha un punto d’osservazione importante sulle sorti turistiche della città.

Appena le norme lo hanno consentito, Giovanni ha riaperto i battenti, riallestendo anche la veranda esterna. A 78 anni continua tutti i giorni con l’entusiasmo degli esordi, forse anche di più. Attenzione maniacale alle materie prime, una delle migliori cantine d’Italia e un servizio impeccabile i tratti distintivi.

Di nuovo all’opera, fra i primissimi a Montecatini...

"Da martedì 19 maggio ho voluto ripartire. Un po’ per me, un po’ per la città, per sentirsi di nuovo completamente vivi. Questa è la mia vita, soprattutto dal 1964, quando arrivai a Montecatini che è diventata la mia patria. Rispettare tutte le normative anti Covid non è semplice, ma necessario. I primi giorni della riapertura sono stati durissimi, ma pian piano si torna alla normalità".

Come è stata la risposta della clientela?

"Sapevo che all’inizio sarebbe stata un’apertura quasi simbolica. Nei primissimi giorni ben pochi coperti al ristorante, ma durante il lockdown ho lavorato bene con le consegne a domicilio tramite il servizio internet. La mia clientela ha sempre mantenuto il contatto. Ho frequentatori affezionati nelle province di Firenze, Pisa, Prato, oltre che in Valdinievole e zona di Pistoia. E’ stato un modo per restare comunque in attività nell’attesa di tempi migliori. Adesso sempre di più tornano a sedersi ai tavoli con la voglia di riprendere le vecchie abitudini. Se devo essere sincero, nella prima settimana e durante la chiusura al pubblico l’obiettivo è stato soprattutto quello di far pari con le spese, per non spezzare quella continuità che caratterizza il locale da 53 anni. E sia pure lavorando a rotazione, sono riuscito a mantenere lo staff di nove persone".

All’Enoteca prevale l’ospite che soggiorna in città o che arriva appositamente?

"Per buona parte la mia clientela arriva da fuori provincia e molto spesso da fuori regione, in particolare dall’Emilia, dalla Liguria, dalla Lombardia. Lavoriamo anche con chi soggiorna nei migliori hotel locali e cerca esperienze enogastronomiche diverse. Nel periodo aprile-maggio e a settembre-ottobre arrivano molti russi. Quest’anno la parte primaverile è saltata, ma diversi di loro hanno già prenotato la serata di Capodanno per chiudere in bellezza un anno purtroppo da dimenticare".

So che sei anche molto richiesto all’estero.

"Organizzo catering per grandi eventi, soprattutto legati a fiere internazionali, a Essen nella Ruhr, Berlino, Parigi, Milano. Con la nostra logistica siamo in grado di portare in Europa la stessa cucina italiana e toscana che proponiamo qui in città".

Per Montecatini invece una crisi che si aggiunge alla lunga crisi delle terme...

"Non ci voleva davvero questa pandemia, che ha acuito i problemi di una città già alle prese con una costante perdita di identità termale. Dovremmo puntare di più sul benessere, sul relax, sulla qualità per tornare protagonisti. Da parte mia ci metto passione, voglia di esserci sempre e di accogliere al meglio chi arriva a Montecatini. Tutti insieme possiamo farcela".

Marco A. Innocenti