Montecatini, la proposta: «Riapriamo il bocciodromo»

L’appello di Aldo Benedetti: «Struttura da rilanciare per la città»

Bocce

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Montecatini, 20 maggio 2019 - E' chiuso ormai dallo scorso novembre il bocciodromo comunale di via Maratona. L’amministrazione aspettò poi oltre un mese per avviare i lavori programmati all’impianto elettrico e alle coperture. Nel frattempo l’attività sportive è stata costretta a trasferirsi a Pieve a Nievole.

 Terminato questo intervento, gli uffici comunali si sono resi conto che gli spogliatoi del bocciodromo non sarebbero a norma con i criteri previsti a oggi dalla Federazione italiana bocce. La struttura al momento è ancora inattiva, con grave danno per la Bocciofila Avis, impegnata in A2 nazionale.

La situazione già nelle scorse settimane ha provocato malumore e tensione tra i frequentatori dell’impianto, molti dei quali sono anziani e trascorrono le loro giornate lì, guardando le partite e consumando un caffè. La chiusura del bocciodromo diventa questi una questione anche sociale.

Sul caso interviene adesso Aldo Benedetti, presidente della società bocciofila per 11 anni, fino al 1993. Da lui arriva un concreto invito a ripensare l’utilizzo dell’impianto.

«Mi rivolgo alla futura amministrazione – afferma Benedetti – denunciando che da molto tempo a questa parte non sono stati considerati i reali problemi della struttura, a oggi chiusa, e non sono stati tenuti presenti i principi e gli scopi per i quali la bocciofila venne a suo tempo fondata. Da alcuni anni – prosegue – l’andamento della società è sotto i riflettori dell’opinione pubblica e sarebbe auspicabile che l’attività venisse fatta ripartire, a mio parere, integrandola con altri tipi di attività sociale, culturale e sportivo, come il ciclismo amatoriale e la pesca. Una struttura, per di più pubblica, con una tradizione agonistica di anni e anni svolta per la città di Montecatini come il bocciodromo non può permettersi di restare ferma, senza proseguire l’attività. Oltretutto l’impianto necessita di interventi che la rendano più consona al suo importante ruolo sociale e maggiormente accogliente per i frequentatori, in gran parte anziani, che vi trascorrono molto tempo».

Un appello pienamente condivisibile per restituire alla città un bene rimasto troppo tempo con i cancelli chiusi.

Marco A. Innocenti

Daniele Bernardini