Ragazza scomparsa da venti giorni, la madre pensa che Khrystyna sia stata rapita

Sono riprese ieri le ricerche della giovane di origine ucraina

Khrystyna Novak

Khrystyna Novak

Khrystyna Novak, la mattina del primo novembre è nella villetta di Orentano. Alle 8,30 chiama la madre. Ma non le racconta nulla di quello che è accaduto la sera prima quando è stato arrestato il suo fidanzato – imprenditore 41enne nel settore della pelli a Ponte a Cappiano – finito in carcere per armi e droga. Lei non c’entra nulla. Chiama poi più volte Julia, un’amica che vive in Ucraina, le confida di aver paura. Piange. E’ sconvolta. Ma lei dice "aspetterò in questa casa il suo ritorno", riferendosi al fidanzato. Non ha soldi. Ma c’è cibo. Poche ore dopo la ragazza diventa un fantasma.

Nella villetta di Orentano non c’è più: lascia tutto, borsa, documenti, passaporto, abiti firmati, il cagnolino da cui non si separava mai. Manca solo il cellulare che, dagli accertamenti degli inquirenti, però, aggancia come ultima cella proprio quella di Orentano. E da lì, ieri, sono ripartite le ricerche della la 29enne ucraina: vigili del fuoco, volontari e cani molecolari – coordinati dal Commissariato di Polizia di Pontedera – hanno passato al setaccio un vasta zona di bosco e campagna fino alla Cerbaie. Ma Khrystyna non c’è. E da quella sera del primo novembre la ragazza non risponde più al telefono. "Lei non avrebbe mai interrotto i contatti con la famiglia, ci sentivamo anche tre volte al giorno. O è stata spaventata a morte, o è stata rapita, o peggio qualcuno le ha fatto del male", ha detto mamma Inna, che fino ad oggi ha parlato tramite Rada Garmash, la connazionale che vive in Lombardia e che sta aiutando la donna a diramare appelli per ritrovare la figlia sparita da più di venti giorni. Appelli che nei primi giorni hanno riguardato anche Montecatini dove si troverebbero alcune amiche di Khrystyna.

Carlo Baroni