"Quelle tre C di papà" "In azienda coraggio coerenza e costanza e siamo una comunità"

Manuela è a capo del settore corporate strategy e development dello storico marchio agroalimentare creato nel 1872 "Il prossimo obiettivo è quello di cercare di entrare in nuovi mercati".

"Quelle tre C di papà"  "In azienda coraggio  coerenza e costanza  e siamo una comunità"

"Quelle tre C di papà" "In azienda coraggio coerenza e costanza e siamo una comunità"

di Arianna Fisicaro

"I valori umani sono il segno distintivo dell’azienda da 150 anni". È così che Manuela Polli, a capo del settore corporate strategy e development dell’omonima azienda traccia la linea che ha portato l’industria agroalimentare milanese, che vede la fabbrica più antica a Monsummano Terme, a resistere a tutte le intemperie storiche e a affrontare con entusiasmo ogni sfida. Lunedì durante una serata celebrativa Polli ha ricevuto per la sua linea di pesti fatti non solo a base di basilico, ma anche di altre verdure, il premio Prodotto dell’anno, conferito dai consumatori. Ne parliamo con Manuela Polli in persona. Come è andata ieri? "E’ stato un grande successo. Ha ritirato il premio mia sorella Claudia. Tutto è stato organizzato perfettamente ed è stata una serata interessante che ci ha dato l’opportunità di parlare e confrontarci anche con altri colleghi imprenditori". Polli dunque colleziona un altro premio, cosa significa per l’azienda questo ulteriore riconoscimento? "Sicuramente è un motivo di grande orgoglio ed è un premio di squadra. Dietro ad esso c’è infatti il merito di tutti quanti, primi fra tutti i settori ricerca e sviluppo e del marketing che riescono a intercettare i trend del futuro e vanno encomiati per aver centrato nuovamente in pieno l’obiettivo. Poi il settore commerciale perché il prodotto va presentato ai clienti, ma anche gli acquisti perché fare il presto alle lenticchie o al cavolfiore significa imparare a curare materie prime e fornitori". Certo questi risultati non si raggiungono se non con delle solide basi: quali sono dunque i valori che hanno ispirato l’azienda, per riuscire a tenere alto il nome per 150 anni? "Sono i valori che ci siamo tramandati di generazione in generazione, il modo di fare azienda che abbiamo io e mia sorella e tutta la famiglia li abbiamo presi da papà, io le chiamo le 3 "C": coraggio nelle scelte, coerenza con le nostre origini, con il mondo vegetale ma anche a livello umano e la costanza, perché siamo sempre a lottare e a cercare di fare il meglio per l’azienda e per dare il nostro contributo anche al Paese. Infatti non delocalizziamo e facciamo impresa qui. Aggiungo poi una quarta "c", quella della collettività perché Polli è una comunità". Come ha visto, Polli, cambiare il mondo e l’economia in un secolo e mezzo? "Ne hanno viste, i nostri avi, di tutte e di più: l’azienda è nata subito dopo l’Unità d’Italia, ha visto due guerre mondiali, trasformazioni macroeconomiche che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, crisi finanziarie e tutto quello che abbiamo studiato a scuola, per non parlare degli ultimi 3 anni. Polli è un’azienda resiliente che non significa solo rimboccarsi le maniche e resistere ma anche adattarsi al cambiamento". Qual è il vostro prossimo obiettivo? "Noi siamo molto ambiziosi come azienda e il prossimo obiettivo, che è più a medio lungo termine è quello di cercare di entrare in nuove categorie e nuovi mercati per acquisire nuovi target che possano operare in settori affini al nostro ma in nuovi mercati e nuove categorie. Polli si adatta al mondo che è in repentino movimento senza pensare a restare nella confort zone".