Pullman strapieni, studenti a terra

Genitori infuriati per il trasporto di Blubus

Proteste per il trasporto degli studenti

Proteste per il trasporto degli studenti

Montecatini 7 ottobre 2017 - Porte dei bus che non si chiudono e studenti lasciati a piedi. E’ il disagio quasi giornaliero patito da decine di ragazzi che vanno a scuola da Montecatini a Pescia. A denunciare l’insopportabile situazione è un gruppo di genitori che non sanno più come far tornare i propri figli a casa. «Sono già tre o quattro volte – ha detto Elena Niccoli, portavoce del malumore anche di altri genitori – che i miei figli del ’ Lorenzini’ a Pescia restano fuori e dobbiamo andare a prenderli. E’ una situazione inaccettabile». 

 

Il problema emerge soprattutto per il viaggio di rientro a casa, dopo la fatica della scuola. «La mattina all’andata – continua la mamma – ci difendiamo abbastanza, ma il ritorno è sempre un’incognita. Quando i ragazzi escono alle 12, sui mezzi delle corse Blubus delle 12,10 non è possibile entrare, tanto sono pieni. Così la maggior parte delle volte devono aspettare le corse delle 13, ma in quel caso si accumulano anche i ragazzi che a quell’ora escono dalle altre scuole. L’altro giorno sono andati a prenderli i nonni, ma non è sempre possibile». 

 

Certo è che subentra a questo punto anche una questione di sicurezza. «I bus sono strapieni – prosegue Elena – e carichi tanto da non riuscire nemmeno a chiudere le porte. I ragazzi viaggiano stipati e per la maggior parte in piedi in condizioni assolutamente non sicure per la loro incolumità. Per non parlare dell’orario di arrivo a casa». Da Pescia a Montecatini ci vuole anche quasi un’ora di viaggio. «Spesso i bus sono così carichi che per far scendere tutti i ragazzi a ogni fermata, la sosta si allunga di molto. I miei figli ad esempio, anche quanto escono alle 12, tornano a casa alle 14, perché tra corse impossibile da prendere e fermate fiume i tempi diventano biblici. Questo limita anche la loro vita privata perché a questo punto è difficile che abbiano del tempo libero, dopo lo studio, per coltivare degli hobby o fare uno sport». 

 

Ma i genitori per questo disservizio pagano profumatamente. «Per ogni figlio – conclude – paghiamo due rate da 135 euro di abbonamento a Blubus. In pratica 540 euro l’anno per un pullman che non riporta a casa i ragazzi agli orari corretti e nelle condizioni di sicurezza. Tutto questo in bus stapieni dove in tutta quella confusione sale anche chi non paga, perché i controlli non vengono mai fatti. Abbiamo inviato anche una lettera alla Blubus a Pistoia un paio di settimane fa, ma non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta».