Posta Club, "Il tribunale dà ragione a me e ricorro al Consiglio di Stato"

Da Cristiano Pacini una dura risposta al sindaco

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Monsummano Terme (Pistoia), 20 maggio 2018 - "Giustizia è fatta: così il sindaco Vanni su La Nazione riferendosi alla sentenza del Tar che attribuisce a me gli abusi edilizi al Posta Club. Dimentica però il sindaco, e pure il Tar, che a oggi l’unico provvedimento definitivo è quello del tribunale di Pistoia che afferma: non ho messo in atto alcuna violazione». Inizia così la risposta di Cristiano Pacini, gestore del Posta, al Comune di Monsummano".

«Contro questo provvedimento, che imponeva di restituirmi le chiavi del locale – prosegue – di cui sono e sarò legittimo detentore fino al 2021, il sindaco proponeva ricorso dichiarato inammissibile dalla Cassazione con condanna del Comune alle spese di giudizio. La sentenza del Tar, di primo grado, sarà impugnata al Consiglio di Stato ritenendola assolutamente errata alla luce della sentenza del tribunale di Pistoia confermata dalla Cassazione. Sicchè l’esclamazione “giustizia è fatta” risulta quantomeno prematura e fuorviante anche per i cittadini indotti a pensare che la questione sia definitivamente conclusa con vittoria del Comune. Non è assolutamente così. l’unica conclusione giudiziaria definitiva per il Posta è quella del tribunale ordinario. Per gli stessi motivi ritengo risultino fuori luogo, oltrechè consapevolmente non fondate, le richieste rivoltemi a mezzo stampa di riconsegna delle chiavi, di pagamento dei canoni e addirittura di formulare le scuse a Comune e cittadini: dette richieste il sindaco le rivolga, se ha coraggio, alla magistratura; diversamente significa trarre in inganno i cittadini sullo stato attuale della vicenda che riguarda me solo come parte danneggiata dalla condotta del Comune, che mi ha dato in locazione un immobile risultante contenere, dallo stesso contratto di affitto, già abusi edilizi non certo da me eseguiti; luoghi dove peraltro lo stesso sindaco svolse la campagna elettorale. Ricordo infatti al sindaco che il tentativo del Comune di riprendersi il Posta, eccependo la risoluzione del contratto di affitto accusandomi di violazioni allo stesso, è fallito quando il tribunale di Pistoia con il provvedimento definitivo scriveva: il Comune dichiara di avvalersi della clausola risolutiva espressa, ma affidandone la sussistenza a violazioni che non sono sotto il controllo del Pacini, ma da fattori esterni al suo volere e al suo potere, anzi da fattori nel potere del Comune. Infine, che dire del post pubblicato dal sindaco su Facebook a commento della sentenza del Tar: all’evidenza poco si addice a quello che dovrebbe essere il linguaggio istituzionale. Tutto quanto sopra precisato ancora una volta dovuto all’esigenza di difendere la mia reputazione da notizie a mezzo stampa (mi limito a dire) inesatte che in qualche modo ho ritenuto lesive della mia immagine».