Auto taroccate e revisioni fasulle. Denunciati truffatori e commercianti

La polizia, a Pescia, ha messo in luce una vasta attività illecita a danno degli acquirenti

Il vicequestore Gesmundo con il questore La Porta e gli agenti di Pescia

Il vicequestore Gesmundo con il questore La Porta e gli agenti di Pescia

Montecatini Terme (Pistoia), 25 luglio 2018 - Denunce e sequestri nel mercato dell’auto a Pescia. Una complessa attività d’indagine ha impegnato la polizia del commissariato locale, partita dalla denuncia del titolare di un’agenzia della zona che svolge attività di revisione dei veicoli. I sospetti sono sorti da un proprio dipendente, scoperto ad applicare nuovi bollini di revisione con indicazione di chilometraggi inferiori sulle carte di circolazione di auto già revisionate. Le indagini hanno permesso di identificare e denunciare un 57enne di Pescia, elettrauto in pensione che, avendo le capacità tecniche, effettuava l’operazione materiale di “scalo” del chilometraggio effettivo attraverso l’uso di strumenti in grado di dialogare con le centraline delle auto. L’operazione – spiega la polizia – era commissionata da titolari di autosaloni, ma anche da privati in un locale nella sua disponibilità o a domicilio.

La complessità dell’indagine è stata determinata anche dalla difficoltà di individuare e ricercare i veicoli già acquistati attraverso annunci su portali online, per i quali è stato necessario sentire le vittime residenti anche in altre province, mettendole a conoscenza della truffa subita e della facoltà di sporgere querela. Gli accertamenti hanno permesso di denunciare quattro soggetti residenti in comuni limitrofi che a vario titolo si sono resi responsabili dei reati di truffa e due titolari di autosaloni della zona è stato contestato il reato di frode in commercio

Al termine dell’attività la magistratura ha disposto il sequestro preventivo della strumentazione utilizzata per commettere il reato, dei locali e delle auto ancora disponibili. Undici le vetture sequestrate, ma il fenomeno è sicuramente più vasto, se si considera la possibile commercializzazione di veicoli avvenuta in epoca antecedente le indagini. «Quello della manipolazione del tachimetro delle autovetture – dice la dirigente del commissariato, Floriana Gesmundo – è un reato abbastanza diffuso, perché permette di avere un maggiore profitto ai danni degli ignari acquirenti spesso convinti di aver fatto un affare.

E’ vero che oggi molto spesso gli acquisti vengono fatti anche attraverso annunci su portali internet dedicati, ma affidarsi alla buona fede del venditore non è certo una garanzia per gli acquirenti. E’ per questo che prima di concludere una trattativa sarebbe opportuno fare le dovute verifiche e accertarsi preventivamente della veridicità dell’annuncio, poichè come si è verificato spesso anche la mera inserzione della vendita di un bene può essere fatta al solo scopo di realizzare truffe, di cui la vittima ne viene a conoscenza solo quando a pagamento avvenuto il bene di fatto non è nella propria disponibilità».