Perseguitano transessuale brasiliano, quattro giovani finiscono nei guai

Uno dei ragazzi coinvolti è minorenne

Stalking

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Montecatini 19 aprile 2018 - La vita di un transessuale brasiliano era diventata un inferno per colpa di quattro ragazzi, uno dei quali risulta minorenne. Lo avevano preso di mira con ferocia e cattiveria, facendone il continuo bersaglio delle loro angherie. Per oltre un anno lo hanno perseguitato, arrivando addirittura ad aggredirlo, soltanto perché era una persona diversa dalle altre che, secondo loro, non aveva diritto a rispetto e cortesia. Gli agenti del commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore Mara Ferasin, hanno denunciato i quattro giovani all’autorità giudiziaria, con l’accusa di lesioni personali, minaccia grave e atti persecutori in concorso nei confronti della vittima.

Adesso, in seguito alla chiusura delle indagini, Antonio Sangermano, procuratore capo del Tribunale per i minorenni di Firenze, ha chiesto il rinvio a giudizio per il ragazzo con meno di 18 anni. Anche la procura della Repubblica di Pistoia ha presentato la richiesta per l’avvio di un procedimento penale nei confronti dei tre maggiorenni coinvolti nella vicenda. L’incubo del transessuale brasiliano, residente a Montecatini, è iniziato nel novembre del 2016, quando i ragazzi, che vivono tutti in città, hanno iniziato a prenderlo di mira.

Così, non appena lo vedevano passare per la strada, lo apostrofavano con frasi offensive e di scherno, deridendolo in modo volgare per la sua identità sessuale, attraverso gesti di scherno. Il gruppetto a un certo punto aveva preso l’abitudine di attendere il transessuale brasiliano fuori dalla sua abitazione, procurandogli uno stato d’ansia tale da non consentirgli di lasciare la casa. Ma lui per vivere doveva prostituirsi in strada e il timore di incontrare i suoi persecutori gli impediva di farlo. Come se non bastasse, una volta i quattro bulli lo avevano aggredito fisicamente, causandogli un trauma facciale che l’aveva costretto a rivolgersi al pronto soccorso. Il transessuale ormai non riusciva più a vivere in modo decente ed era prigioniero della paura. 

Alla fine, nell’ottobre dello scorso anno, ha deciso di chiedere aiuto alla polizia e si è presentato in commissariato. Gli agenti del vicequestore Ferasin lo hanno accolto con rispetto perché per loro quel transessuale brasiliano era una persona in cerca di aiuto, che chiedeva solo un po’ di attenzione verso i suoi problemi. Alla fine, grazie alle indagini, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per i quattro responsabili di questi atti vigliacchi che, adesso, dovranno affrontare le loro responsabilità.