Nuovo organo per la cattedrale. Il regalo a Pescia di don Umberto Pineschi

"Ho pensato di donare il mio ’Tamburini’, accolto con calore e collocato nel coro. Esprime tutta la sua potenza "

Don Pineschi, grande organista e scopritore di organi di altissimo pregio

Don Pineschi, grande organista e scopritore di organi di altissimo pregio

Pescia, 15 gennaio 2020 - Due preziosi organi di proprietà di don Umberto Pineschi, organista e compositore, hanno lasciato Pistoia per arricchire la dotazione strumentale di due città: Trieste e Pescia. Un "Tamburini" a dieci registri del 1973 che Pineschi custodiva nel suo appartamento si trova ora nel coro della cattedrale di Pescia.

«Mi sono posto il problema – spiega – di cosa succederà dei miei strumenti dopo di me. Il defunto vescovo di Pescia Giovanni De Vivo mi volle membro della Commissione per l’arte sacra della diocesi, dove vengo tuttora convocato. In occasione del restauro della cattedrale è sorto il problema dell’organo non funzionante, un Cesare Marini del 1700 ristrutturato a fine ‘800 dagli Agati-Tronci. Alla richiesta del vescovo di avere la consolle elettrica nel coro collegata alle canne che stanno in alto, ho sottolineato i costi elevatissimi e il problema del ritardo del suono dovuto alla distanza dalla fonte sonora. Allora ho pensato di regalare il mio Tamburini, accolto con grande calore e collocato nel coro. Un cambio di intonazione ha restituito allo strumento tutta la sua potenza, amplificando sonorità in origine predisposte per un ambiente domestico". Il Tronci del 1793, che da alcuni anni era sistemato nella cattedrale di Pistoia, è stato invece donato a fine novembre al conservatorio "Tartini" di Trieste, "la mia città natale – conclude Pineschi – cui sono legatissimo".

Chiara Caselli