Delitto di Montopoli, Scotto: "Sconvolto e dispiaciuto"

Il giovane all'avvocato: "Ho fatto una cosa gravissima"

Accertamenti degli investigatori nella casa della vittima

Accertamenti degli investigatori nella casa della vittima

Chiesina Uzzanese (Pistoia), 4 dicembre 2018 - Nuovi accertamenti della polizia scientifica per le indagini sull’omicidio di Giuseppe Marchesano , 27anni, trovato crivellato di colpi di arma da fuoco sul divano di casa a Casteldelbosco (frazione di Montopoli in Val d'Arno, provincia di Pisa) il 9 novembre scorso. Per quell’omicidio è in carcere, reo confesso, Danny Scotto, coetaneo della vittima, operaio agricolo di Chiesina Uzzanese. Domani la sezione investigazioni scientifiche di Firenze procederà all’esecuzione di rilievi, che potranno essere di natura irripetibile sui due mezzi (uno è la moto) sequestrati nell’ambito delle indagini che non sono ancora concluse, nonostante Scotto abbia reso piena confessione dei fatti davanti al gip Pietro Murano dopo quattro giorni di carcere. E nonostante anche l’esame autoptico abbia dato importanti conferme alla sua confessione. 

Scotto, fermato dai carabinieri a neanche 48 ore dal delitto, ha ammesso di essere andato a casa dell’amico conosciuto sui banchi delle scuole superiori che da un anno si era allontanato senza fornire mai una spiegazione: ne sarebbe nato un alterco e Scotto, che sottolinea di essere stato provocato, ha preso la 357 Magnum comprata pochi giorni prima insieme a un fucile, facendo fuoco senza lasciare scampo a Marchesano. Undici i colpi sparati: uno ha raggiunto la coscia e quattro la testa. A trovare il cadavere la sera successiva furono due amici andati a casa perché Giuseppe non rispondeva al cellulare. Intanto la Procura di Pisa attende gli esiti di quanto repertato nella casa (tracce biologiche, impronte e altro materiale) che, insieme alle ogive e alla armi sequestrate, saranno oggetto di analisi del Ris. Il legale della madre e della sorella della vittima, Gabrio Bagnoli di Lucca, sta procedendo con investigazioni di parte sulle varie circostanze emerse, sulla personalità dell’indagato e sul suo mondo, anche per capire «se ci sono ragioni per ipotizzare la premeditazione del delitto». Il padre, Enrico Marchesano, è anche lui parte offesa ed è assistito dall’avvocato Ivo Gronchi di Pontedera. Scotto, dopo la confessione, ha ricostruito ancora con il suo avvocato un copione dettagliato di quella sera in cui uccise l’amico e presto potrebbe essere nuovamente sentito dal pm. Al suo legale, avvocato Vanni, ha detto di «aver capito di aver fatto uno cosa gravissima, di essere sconvolto e dispiaciuto».