Mafia nell’economia, stop a due imprese in provincia di Pistoia

Interdittive del prefetto Iorio contro un locale di Chiesina e un’azienda di Agliana. "Confcommercio al fianco di chi combatte la criminalità"

Gerlando Iorio, prefetto di Pistoia che ha firmato i due nuovi provvedimenti

Gerlando Iorio, prefetto di Pistoia che ha firmato i due nuovi provvedimenti

Montecatini Terme, 27 gennaio 2021 - La lotta alla criminalità organizzata e alle sue infiltrazioni nel tessuto economico della Valdinievole e del resto della provincia prosegue senza sosta. Due interdittive antimafia sono state adottate dal prefetto Gerlando Iorio. I provvedimenti riguardano due imprese con sede rispettivamente a Chiesina Uzzanese e Agliana, che operano nella ristorazione e nell’autotrasporto e facchinaggio. Tali azioni sono il risultato del percorso intrapreso dalla prefettura con il supporto del Gruppo interforze antimafia per assicurare la legalità nel tessuto produttivo.

La misura della comunicazione interdittiva, regolata dal Codice antimafia, impedisce al soggetto di essere parte contrattuale della pubblica amministrazione, privandolo anche della possibilità di essere titolare di licenze o autorizzazioni di polizia e commercio.

Per quanto riguarda la ditta di facchinaggio, in base agli accertamenti è emerso che il presidente del cda della società è stato condannato per associazione di stampo mafioso. Per la seconda impresa, è risultato che la persona richiedente la licenza comunale era gravato da numerosi precedenti legati a reati associativi e già sottoposto a misure di prevenzione.

In pratica non ha potuto nemmeno avviare il pubblico esercizio. Le interdittive antimafia adottate confermano l’esigenza di rafforzare la tutela dell’economia legale dagli appetiti criminali. Il modello collaborativo tra forze di polizia e associazioni di categoria, promosso dalla prefettura si sta rivelando efficace, con particolare riferimento al necessario innalzamento del livello di attenzione riguardo alle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia locale. Confcommercio provinciale esprime forte apprezzamento per la sinergia che sta portando risultati positivi.

"La criminalità – sottolinea l’associazione di categoria – ancor più quando organizzata danneggia gravemente l’economia, incidendo negativamente sulla qualità della vita. Soprattutto adesso che l’emergenza Covid ha reso il tessuto imprenditoriale più fragile, diventa determinante condannare e lottare contro questo tipo di attività. Ben vengano quindi iniziative come quelle prese dal prefetto Iorio. Oggi c’è certamente più consapevolezza rispetto al passato rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo aziendale, ma allo stesso tempo c’è altrettanta preoccupazione vista la complessità del periodo che stiamo vivendo. Commercio, turismo e servizi sono fra i più colpiti dalla pandemia e le crescenti difficoltà che stanno incontrando portano una maggior propensione ad essere soggetti a determinati attacchi. Per questo è indispensabile che le forze dell’ordine continuino con intensità il proprio lavoro. Da parte nostra ci impegniamo a diffondere quanto più possibile la cultura della legalità e, insieme alle nostre imprese, ci facciamo portavoce dei principi-cardine di un’economia sana, principio imprescindibile per poter pensare a una ripartenza".

Nei mesi scorsi , grazie al proficuo lavoro svolto insieme al Gruppo interforze antimafia e alla collaborazione con le associazioni di categoria, il prefetto aveva già emesso due interdittive. Il rappresentante del governo lavora a stretto contatto anche con la Direzione investigativa antimafia della Toscana, diretta dal capocentro e primo dirigente della polizia di Stato Francesco Nannucci. Le nuove interdittive arrivano all’indomani del sequestro della pizzeria Contessa in piazza Italia a opera della Dda di Firenze, che la ritengono di proprietà di un esponente della ’ndrangheta.