Le città con ippodromo unite per il rilancio

L’annuncio del sindaco Luca Baroncini al convegno sul futuro del settore che si è tenuto a San Rossore a Pisa: "Andremo al ministero"

"Un tavolo di coordinamento fra tutti i sindaci dei comuni sede di un ippodromo, per portrae delle proposte di rilancio dell’ippica al ministero". Lo ha annunciato Luca Baroncini intervendo, nella doppia veste di sindaco di Montecatini Terme e presidente di Anci Giovani, al convegno sul futuro del settore che si è tenuto all’ippodromo di San Rossore. "Nell’ippica io vedo un futuro – ha detto Baroncini – Bisogna uscire dal rischio dell’autoreferenzialità del settore". Baroncini ha poi fatto un parallelo con quello che avviene negli Stati Uniti col baseball: "Quando sono andato in Usa - ha detto Baroncini – sono andato a una partita di baseball e ho visto che uno stadio pieno, ma con un 15% appassioanto a quello che avveniva sul terreno di gioco. Il resto era lì a partecipare a un evento, al contorno, a tutte le altre attrattive". Baroncini si è poi soffermato sull’interazione fra ippodromo e territorio per quello che avviene nella nostra città: "C’è questo scambio proficuo fra la città e l’ippodromo. Certo ci sono da migliorare alcuni aspetti. Ma il solco è già stato tracciato". Presente anche il senatore Patrizio La Pietra (Fratelli d’Italia): "Oggi la politica ha il dovere di riprendere in mano questa situazione per cercare di compensarla perché il settore ippico è una risorsa importantissima e rappresenta un’eccellenza italiana, per il tipo di allevamento e di strutture che abbiamo – ha sottolineato La Pietra componente della Commissione agricoltura del Senato. – A questo proposito ho presentato un disegno di legge che è in questo momento in discussione in commissione agricoltura che parte da una ristrutturazione di tutto il sistema e ritorna alla costituzione di un’agenzia indipendente dell’ippica".

Un "Libro bianco dell’ippica" che contenga la descrizione puntuale delle principali problematiche e anche le proposte per riformare il settore in Italia. È questa la conclusione della giornata di confronto organizzata all’ippodromo di San Rossore dal Comune di Pisa, intitolata "Ippica, quale futuro".

"Da Pisa deve partire un appello alla politica nazionale per rilanciare, senza ulteriori indugi, il settore dell’ippica, che da vent’anni versa in profonda crisi nel disinteresse generale - ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti -. La nostra amministrazione ha voluto questo convegno, in particolare grazie all’impegno del consigliere comunale Marcello Lazzeri per portare alla luce le criticità e le prospettive di rilancio di un settore che da almeno vent’anni è in crisi. La politica nazionale, in questo tempo, ha fatto poco per il comparto, e anzi con la soppressione dell’Unire (Unione nazionale incremento razze equine) e con il successivo passaggio di competenze al Ministero per le politiche agricole e forestali, ha probabilmente peggiorato ancora di più la situazione. A Pisa si trova uno dei principali ippodromi italiani, quello di San Rossore, e qui esiste una tradizione ippica che risale alla metà dell’ ‘800. Ma l’ippica non è solo uno sport, rappresenta anche un’attività economica importante. Purtroppo, negli ultimi dieci anni il sistema è stato messo in crisi, con molti allevamenti che hanno chiuso e con la perdita di tantissimi posti di lavoro. Per questo abbiamo la responsabilità di far sì che la politica nazionale si occupi del settore, riorganizzando la filiera e ricostituendo una struttura appositamente dedicata, per far sì che il comparto, e tutta la filiera, possa trovare un’interlocuzione diretta e veloce per risolvere le principali criticità del settore, come ad esempio il pagamento dei premi che oggi avviene con grande ritardo determinando gravi problemi di carattere economico". Dal 2103 il trend dell’ippica italia è in costante e progressivo impoverimento – spiega il consigliere comunale Marcello Lazzeri -. Questo dispiace molto in un momento come questo dove il settore a livello mondiale sta decollando, anche grazie all’interesse dei paesi delle nuove economie. E dispiace che in Italia, invece, anziché approfittare di questa fase di rinnovato interesse, non siamo nemmeno più riconosciuti a livello internazionale. Poi, si tratta anche di un tema anche di occupazione e di produzione di ricchezza; in questi anni si sono persi almeno 25mila posti di lavoro e questa tedenza oggi deve essere invertita".

Gabriele Galligani