La vertenza Essity e l’esempio di Collodi

Nello stabilimento pesciatino l’accordo venne trovato già lo scorso anno. A Lucca è scaduto dal 2019

Nella difficile vertenza Essity spunta il caso virtuoso dello stabilimento di Collodi dove proprietà e sindcati hanno trovato l’accordo.

"Essity - dice una nota della multinazionale svedese – ha trovato un accordo a Collodi già nel 2022, mentre il contratto con i lavoratori di Lucca è scaduto da dicembre 2019. Si è però creata una situazione di stallo nelle negoziazioni a causa della ostinata opposizione di Cgil e Cisl Lucca, che è sfociata persino nel rifiuto a sedersi al tavolo di confronto convocato per lo scorso 19 gennaio, di fatto interrompendo il dialogo tra le part"i. Claudio Fumasoni, operations director private label di Essity Italia ha dichiarato: "L’atteggiamento delle organizzazioni sindacali è inaccettabile e danneggia innanzitutto i lavoratori. È un dato di fatto che un accordo con piena soddisfazione delle parti è stato trovato a Collodi, mentre a Lucca ed Altopascio questo non è stato ancora possibile per una continua e perniciosa non disponibilità al confronto delle organizzazioni sindacali. Si tratta di una situazione gravissima, che non permette di affrontare in modo adeguato le importanti sfide che ci attendono, promuovendo purtroppo un clima generale di precarietà.” Viene ribadita un’assoluta convergenza di visione delle funzioni manageriali sia della Divisione Private Label che dei prodotti a Brand, come in diverse altre situazioni del recente passato che hanno permesso il supporto ai lavoratori attraverso iniziative quali la distribuzione del bonus natalizio di 500 euro, pianificato da Essity con largo anticipo. Con l’abbandono della trattativa, le organizzazioni sindacali hanno reso inattuabile un confronto che è doveroso e a questo punto necessario".