La svolta: la Regione comprerà il Tettuccio

Via libera da parte della giunta di Eugenio Giani. Servirà il sì del consiglio. L’offerta di acquisto sarà presentata in sede di concordato

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La Regione è pronta ad acquistare il Tettuccio e questa volta sembra fare sul serio. La conferma arriva dall’assessore Stefano Ciuoffo, che a Firenze segue le aziende partecipate. "In sede di concordato – spiega – saremo pronti a presentare un progetto che, oltre alla tradizionale attività legata all’idropinica, valorizzi gli spazi e le opere d’arte presenti nella struttura dal punto di vista culturale. Il progetto, prima di essere inserito nella procedura, dovrà essere approvato dal consiglio regionale".

Al momento non sono state rese note perizie aggiornate sul valore dell’immobile. Lo scorso anno, quando venne pubblicata la manifestazione di interesse per l’acquisto degli immobili, questo stabilimento e le Redi vennero esclusi da qualsiasi trattativa. In ogni caso, risalendo a stime e perizie di alcuni anni fa, il valore del Tettuccio dovrebbe attestarsi intorno ai 12 milioni di euro. Nel 2009, emerse che le eventuali spese di ristrutturazione, in alcuni punti l’edificio è in cattive condizioni, sarebbero ammontate a 9 milioni. Ma questo sarà un problema da affrontare solo se il concordato andrà in porto. Nel 2019, Federica Fratoni, allora assessore regionale della giunta di Enrico Rossi, propose proprio l’acquisto del Tettuccio da parte della Regione. Sembrava operazione possibile, ma alcune perplessità della Corte dei Conti e di esponenti dell’amministrazione di centrosinistra bloccarono tutto. Eugenio Giani, presidente della Regione, sembra intenzionato a evitare il fallimento delle Terme, destinato quantomeno a rivelarsi una pessima figura per il socio di maggioranza. Questa volta l’operazione sarebbe resa possibile dall’inserimento delle Terme nel Patrimonio Unesco, che rendono più semplice un’azione per fini di tutela culturale.

Nell’ultimo consiglio comunale c’è stata un’accesa discussione tra maggioranza e opposizione sul modo in cui il Comune dovrebbe fare la sua parte per salvare l’azienda. Il Comune, che può spendere fino a 2 milioni di euro, punta alle Tamerici. La minoranza invece ritiene che una scelta simile danneggerebbe il futuro complesso che potrebbe nascere tra Leopoldine ed ex Grocco. Meglio la Torretta, secondo le minoranze. Il Comune però ritiene che le condizioni in cui si trova tale immobile comporterebbero spese insostenibili. Sono state votate due mozioni, quella della minoranza per l’acquisto della Torretta e della maggioranza per le Tamerici o, a un caso, della Torretta. Ovviamente è passata la seconda.

Questa mattina intanto è in programma lo sciopero dei dipendenti delle Terme. È previsto un presidio a Firenze dalle 10 alle 12, davanti alla sede della Regione, in piazza Duomo con i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs. Le rappresentanze sono preoccupate per la situazione e attaccano: investimenti sbagliati e nessun progetto per il futuro ormai da anni. Esattamente tra una settimana è prevista l’udienza al tribunale fallimentare di Pistoia in seguito alle istanze di liquidazione giudiziaria presentate contro le Terme dal pool di banche guidato da Bnl per 27 milioni do euro e dal collegio dei revisori. L’azienda risponderà con una richiesta di concordato in bianco. Se il giudice darà il via libera, la società avrà 60 giorni per la presentazione del piano.

Daniele Bernardini