Cinque "buchi neri" tra il centro, l’area termale e la periferia stanno risucchiando le speranze di vincere la lotta al degrado. Leopoldine, ex Kartos, mercato coperto, ex cinema Adriano e Torretta una volta erano aree produttive ed edifici di punta del turismo e dell’intrattenimento. A distanza di decenni, dalla cessazione delle loro attività, sono diventati orrori che non aiutano il rilancio già problematico della città.  Il cantiere per la favolosa piscina ideata da Massimiliano Fuksas iniziarono nel maggio 2009. Dopo due anni arrivò lo stop e dal 2011 è rimasto tutto fermo. Il grande cratere che doveva accogliere il più grande bagno romano d’Europa sembra il prodotto di un bombardamento. Se le Terme riusciranno a essere inserite nella procedura di concordato, qualcuno potrebbe cogliere l’occasione per acquistare l’immobile e ristrutturarlo. Almeno questa è la speranza.  Il mercato coperto, in seguito all’assegnazione a una società di gestione nel 2016, doveva diventare il Covent Garden di Montecatini, con una serie di piccoli ristoranti delle cucine regionali. I titolari delle piccole attività all’interno furono mandati tutti via. Oggi è tristemente vuoto. Il Comune ha dovuto fare i lavori per il crollo di un tetto.  Il cinema Adriano, chiuso da lunghissimo tempo, è oggetto di un intervento di messa in sicurezza da parte della proprietà a causa dei rischi di crolli tra via Scannavini (chiusa al traffico) e via San Martino. Il Comune auspica che parta la ristrutturazione, ma sono 17 anni che se ne parla invano.  La Torretta è inutilizzata da anni e devastata. L’amministrazione comunale vorrebbe comprarla nell’ambito della procedura concorsuale, ma i costi di ristrutturazione saranno elevati.  Doveva diventare un complesso immobiliare con tanti appartamenti, supermercati, negozi e un centro ricreativo per la zona Sud. Dopo oltre 17 anni, l’area ex Kartos invece è ancora una ferita aperta nel sottoverga. Al suo posto nel 2005 sarebbero dovuti sorgere numerosi appartamenti (le prime ipotesi parlavano di 180 unità, scese poi a 57) e due medie strutture commerciali, dove sarebbero stati ricollocati alcuni ex-dipendenti dell’azienda. Nulla di ciò è mai avvenuto.  Daniele Bernardini

Cronaca

Cinque "buchi neri" tra il centro, l’area termale e la periferia stanno risucchiando le speranze di vincere la lotta al degrado. Leopoldine, ex Kartos, mercato coperto, ex cinema Adriano e Torretta una volta erano aree produttive ed edifici di punta del turismo e dell’intrattenimento. A distanza di decenni, dalla cessazione delle loro attività, sono diventati orrori che non aiutano il rilancio già problematico della città. 
Il cantiere per la favolosa piscina ideata da Massimiliano Fuksas iniziarono nel maggio 2009. Dopo due anni arrivò lo stop e dal 2011 è rimasto tutto fermo. Il grande cratere che doveva accogliere il più grande bagno romano d’Europa sembra il prodotto di un bombardamento. Se le Terme riusciranno a essere inserite nella procedura di concordato, qualcuno potrebbe cogliere l’occasione per acquistare l’immobile e ristrutturarlo. Almeno questa è la speranza. 
Il mercato coperto, in seguito all’assegnazione a una società di gestione nel 2016, doveva diventare il Covent Garden di Montecatini, con una serie di piccoli ristoranti delle cucine regionali. I titolari delle piccole attività all’interno furono mandati tutti via. Oggi è tristemente vuoto. Il Comune ha dovuto fare i lavori per il crollo di un tetto. 
Il cinema Adriano, chiuso da lunghissimo tempo, è oggetto di un intervento di messa in sicurezza da parte della proprietà a causa dei rischi di crolli tra via Scannavini (chiusa al traffico) e via San Martino. Il Comune auspica che parta la ristrutturazione, ma sono 17 anni che se ne parla invano. 
La Torretta è inutilizzata da anni e devastata. L’amministrazione comunale vorrebbe comprarla nell’ambito della procedura concorsuale, ma i costi di ristrutturazione saranno elevati. 
Doveva diventare un complesso immobiliare con tanti appartamenti, supermercati, negozi e un centro ricreativo per la zona Sud. Dopo oltre 17 anni, l’area ex Kartos invece è ancora una ferita aperta nel sottoverga. Al suo posto nel 2005 sarebbero dovuti sorgere numerosi appartamenti (le prime ipotesi parlavano di 180 unità, scese poi a 57) e due medie strutture commerciali, dove sarebbero stati ricollocati alcuni ex-dipendenti dell’azienda. Nulla di ciò è mai avvenuto. 
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La città dei "buchi neri"  Decenni di vane attese    

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La città dei "buchi neri" Decenni di vane attese

Ex Adriano, Leopoldine, ex Kartos, mercato coperto, Torretta: grandi superfici in totale abbandono che "inghiottono" le speranze di rilancio

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