Il Padule alza bandiera bianca: "Senza risorse si può solo chiudere"

Enti e associazioni suonano il de profundis del Centro di Ricerca: "Una fine annunciata da tempo"

Il Padule alza bandiera bianca: "Senza risorse si può solo chiudere"

Il Padule alza bandiera bianca: "Senza risorse si può solo chiudere"

"Siamo i primi a dire che il Centro di ricerca deve essere chiuso". È questa la posizione dell’associazione ’Amici del Padule di Fucecchio e della Biodiversità’, che per anni si è battuta per tenere aperto il Centro organizzando anche pubbliche manifestazioni già dal lontano 2018. Gli ’Amici del Padule’ partono dal presupposto che quando fu fatto dalla Regione lo "spezzatino" dei beni a cui loro fermamente si opposero, "nessuno degli amministratori della Valdinievole ebbe niente da ridire – si legge in una nota – ma tutti firmarono l’accordo di programma che lo prevedeva. La chiusura del Centro, che ora è inevitabile, non è altro che la logica conseguenza di quell’atto senza che, fino a questo momento sia stato creato niente di alternativo".

"Oggi realisticamente non vi sono più le condizioni economiche e giuridiche perché possa andare avanti – proseguono – ma allo stesso tempo teniamo a ricordare e a sottolineare l’ottimo lavoro che ha svolto per oltre 30 anni- Per questo chiediamo con forza alle istituzioni che il Centro sia chiuso in modo dignitoso, trovando le modeste risorse per appianare i bilanci senza lasciare strascichi".

Intanto, anche Lisa Amidei, sindaco di Larciano (Comune che dopo lo spezzatino è entrato in possesso del Centro visite), rivela che "la regione non ha mai fatto il comodato d’uso del bene al mio Comune perché c’era l’associazione dentro. Adesso si apre una nuova fase. Se lo darà a noi dovremo fare una gara per trovare chi ci potrà stare e che farà le attività legate alla tutela e valorizzazione. Che il centro come associazione versasse in brutte condizioni si sapeva tutti da tanto. Questa scelta doveva essere presa qualche anno fa, adesso si apre anche la questione della possibile messa in liquidazione e delle pendenze da pagare che inevitabilmente ricadrà su tutti i Comuni che sono stati soci".

Anche Simona De Caro, sindaco di Monsummano, Comune che è rimasto fin da ultimo a fianco del Centro, concorda con il sindaco di Cerreto Guidi Rossetti e aggiunge che "il nostro sforzo, unito a quello dei pochi Comuni rimasti, non è sufficiente e ci rendiamo conto che a queste condizioni, pur con grande rammarico, sarà difficile poter andare avanti. Mancano innanzitutto le risorse, un vero supporto economico".

Arianna Fisicaro