"Non più di dieci alberghi sanitari in città"

Il sindaco Baroncini esulta: "Ho avuto assicurazione dai dirigenti dell’Asl Toscana Centro che non saranno aperti altri hotel"

Agenti del reparto Mobile ieri in piazza del Popolo (Foto Goiorani)

Agenti del reparto Mobile ieri in piazza del Popolo (Foto Goiorani)

Montecatini Terme, 29 ottobre 2020 - «I dirigenti dell’Asl Toscana Centro hanno preso l’impegno di non tenere conto delle 19 candidature di strutture ricettive presenti in città per svolgere la funzione di albergo sanitario, avanzate in seguito al terzo bando pubblicato dall’azienda. A Montecatini continueranno a essere utilizzati solo i dieci alberghi già convenzionati, otto che ospitano persone dimesse dall’ospedale in seguito alla guarigione dal Covid o asintomatiche, e altri due al momento vuote". La notizia arriva dal sindaco Luca Baroncini, che ha ricevuto la comunicazione dai dirigenti dell’Asl presenti ieri pomeriggio al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp). Alla riunione hanno partecipato anche il prefetto Gerlando Iorio, il questore Giovanni Battista Scali e tutti i responsabili provinciali delle forze dell’ordine. "Questa notizia – sottolinea Baroncini – premia il nostro lavoro di pressione a tutela della città, portato avanti da mesi. La proposta relativa all’emanazione di un’ordinanza, avanzata dalla minoranza, era soltanto una strumentalizzazione politica. Un provvedimento del genere sarebbe stato inefficace dal punto di vista giuridico e impugnabile". Il terzo bando relativo agli alberghi sanitari nella zona dell’Asl Toscana Centro, che comprende le aree di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli, ha registrato la candidatura di 39 strutture ricettive. Di queste, diciannove sono alberghi di Montecatini. In base alle dichiarazioni rilasciate dai dirigenti dell’Asl, questi hotel sembrano destinati a essere esclusi dall’attività di albergo sanitario. Gli alberghi idonei devono essere dotati di 50 posti letto e in regola con il Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Le persone ospitate non potranno ricevere visite e negli spazi comuni dovranno essere evitati sovraffollamenti. L’Asl provvederà a sanificare tutti i locali prima della consegna, procedura che sarà ripetuta quando cambieranno gli ospiti. Il prezzo fissato è di 30,90 euro al giorno per ogni stanza, Iva esclusa. L’azienda sanitaria provvederà a fornire coperte, lenzuola, asciugamani, carta igienica, bagno schiuma e shampoo, oltre a garantire colazione, pranzo e cena. "Pur comprendendo l’importanza di un sostegno al sistema sanitario in questo momento storico – ha detto Baroncini alle autorità coinvolte nella vicenda – riteniamo tuttavia che una eccessiva concentrazione di alberghi sanitari in città comporti criticità tali da diventare ingestibili oltre un certo limite. Vengono a crearsi, infatti, come abbiamo evidenziato in numerose comunicazioni precedenti da marzo a oggi, problemi di convivenza con la popolazione residente, essendo tutti gli alberghi situati nella zona centrale, fortemente urbanizzata. Tutto ciò ha generato nella popolazione un crescente e sempre meno gestibile sentimento di preoccupazione e una richiesta di tutela da parte delle autorità". In merito ai migranti di Vicofaro presenti in città, il sindaco, in una lettera inviata a varie istituzioni il 27 ottobre ricorda che "la vicenda ha destato molto scalpore tra la cittadinanza, tanto da muovere trasmissioni televisive di emittenti nazionali che hanno dedicato alla vicenda appositi servizi. E’innegabile infatti che la comunità di Vicofaro sia conosciuta mediaticamente più per gli episodi di criminalità, i disordini e i disagi causati ai residenti della zona che non per altro. Per tali ragioni riterremmo, e con noi gran parte della cittadinanza, inaccettabile una permanenza in città delle citate persone non appena cessate le motivazioni che ne hanno portato l’arrivo, e cioè la quarantena o l’isolamento fiduciario limitati ai giorni previsti dai protocolli sanitari". Daniele Bernardini