Pescia, il vescovo introduce il green pass in parrocchia

Ecco chi dovrà averlo: ministri ordinati, catechisti, animatori liturgici, membri del coro, gli operatori pastorali e quelli comunitari

Monsignor Roberto Filippini

Monsignor Roberto Filippini

Pescia, 8 ottobre 2021 - Green pass anche per le parrocchie. Lo ha stabilito il vescovo, monsignor Roberto Filippini in una lettera inviata ai presbiteri, ai diaconi e a tutta la diocesi di Pescia. Dovranno averlo ministri ordinati, catechisti, animatori liturgici, membri del coro, operatori pastorali e operatori comunitari.

"Per le celebrazioni liturgiche - spiega monsignor Filippini - valgono le disposizioni finora seguite, da quando siamo ritornati a celebrare in presenza: mascherine, posti contingentati, distanziamento e igienizzazione, secondo il Protocollo di intesa fra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo italiano del 6 Maggio 2020. Per le attività parrocchiali come il catechismo, le riunioni comunitarie e ricreative, ritengo invece che sia necessaria una maggiore prudenza. Sono convinto che si debba offrire a tutti una ragionevole certezza che in Parrocchia, si è protetti dai rischi del contagio da Covid 19, perché si osservano scrupolosamente tutte le cautele possibili che sono obbligatorie in attività pubbliche analoghe: distanziamento, igienizzazione, mascherina, aereazione (nei luoghi al chiuso) e personale munito di green pass (Ministri ordinati, catechisti, animatori liturgici, membri del coro, operatori pastorali e operatori comunitari). Probabilmente ad alcuni questa linea di condotta potrà apparire eccessiva, ma dipende dal forte senso di responsabilità richiesto nell’attuale situazione sanitaria, ancora fortemente incerta, e dal giusto impegno di proteggere la salute di tutti".

Filippini a questo punto cita prima il cardinal Betori: "Ciò implica che oggi si assumano tutte quelle scelte che sono il presupposto della lotta alla diffusione della pandemia", e poi Papa Francesco: "Vaccinarsi è un atto di amore per se stessi e per il nostro prossimo. Attualmente il vaccino, pur con le controindicazioni che hanno tutti i farmaci, secondo la maggior parte degli scienziati, è la profilassi più sicura per difendersi dal Corona Virus e per poter riprendere seppure gradualmente, le attività di una vita normale".