Gli alberghi sanitari non fanno più paura

"Mi sento più sicuro qui che in un centro commerciale". Paziente regala un quadro:. "Dopo l’inverno, la primavera"

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All’inizio facevano discutere, ora la città li ha quasi dimenticati. Sono i covid hotel, gli alberghi sanitari sono hotel che garantiscono l’isolamento dei positivi asintomatici o con sintomi lievi, al fine di prevenire il dilagare del contagio. "Siamo chiusi da gennaio 2020. Al momento del lockdown avevamo già comprato le scorte per la stagione turistica – racconta Simona Orsucci, titolare dell’hotel Ambrosiano in corso Matteotti. l’Ambrosiano è stato classificato dalla Asl albergo sanitario il 28 dicembre, unendosi così all’albergo Terme Pellegrini in piazza del Popolo, già covid hotel da ottobre. Questi alberghi si presentano come strutture sanitarie vere e proprie. Andrea Mancini, receptionist dell’albergo Pellegrini, spiega che al pianoterra dell’hotel è allestita la base operativa dell’Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e che in tutti gli alberghi sanitari i medici sono tenuti a visitare i pazienti due volte al giorno. Inoltre una cooperativa esterna si occupa della sanificazione, dei servizi di ristorazione e lavanderia. "Mi sento più sicura in hotel che al supermercato", sorride Orsucci. "Vediamo i positivi solo al check-in. Portiamo loro da mangiare, ma glielo lasciamo fuori dalla porta", ci dice Mancini. "Oltre al cibo, gli possiamo portare medicine, pacchi o sigarette, ma c’è una regola: niente alcol. Qualche settimana fa un signore ordinò a domicilio pizza e birra. Quando lo scoprii, dovetti confiscargli la birra. Mi dispiacque, ma abbiamo delle regole al pari di un ospedale". Come rivela Simona Orsucci, i positivi provati dall’isolamento spesso contattano la reception per ricevere qualche parola di conforto. Queste brevi telefonate permettono di instaurare un legame di amicizia e solidarietà che sopravvive anche dopo la permanenza in hotel. Ad esempio una donna, finita la quarantena, ha regalato all’Ambrosiano un quadro di un paesaggio fiorito con sopra scritto "dopo l’inverno c’è la primavera".

Barbara Macchini