Un giardino per Emanuela Loi, vittima della strage di via D'Amelio

A Massa e Cozzile l'intitolazione dell'area verde alla poliziotta

Licia Donatella Messina, Cristina Pantera, Marzia Niccoli e Chiara Innocenti

Licia Donatella Messina, Cristina Pantera, Marzia Niccoli e Chiara Innocenti

Massa e Cozzile (Pistoia), 14 maggio 2022 - "Giardino pubblico Emanuela Loi, agente di polizia, deceduta il 19 luglio 1992 nella strage di via D'Amelio". Dalla data del 14 maggio 2022, il giardino pubblico di via Raffaello Sanzio, a Massa e Cozzile, località Biscolla, è intitolato a Emanuela Loi, appartenente alla Polizia di Stato, componente della scorta del magistrato Paolo Borsellino, vittima della strage di via D'Amelio, trent'anni fa, a Palermo. Con il giudice Paolo Borsellino e Emanuela Loi, nella strage di quel tragico 19 luglio 1992, furono uccisi gli agenti della scorta Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. Il giardino pubblico è stato inaugurato e, contestualmente, intitolato con una cerimonia molto partecipata, che ha suscitato profonda commozione.

Il sindaco Marzia Niccoli ha salutato le autorità, tra le quali il prefetto Licia Donatella Messina, il vicequestore Alberto Tricoli vicario del questore di Pistoia Olimpia Abbate, moltissimi appartenenti alla polizia di Stato, il magistrato della Direzione nazionale antimafia Roberto Pennisi; tra i presenti, anche molti appartenenti all'Arma dei carabinieri: il capitano Alessandro Sorgente, comandante della Compagnia di Montecatini Terme, il comandante della stazione carabinieri di Buggiano Lorenzo Guidotti; appartenenti alla polizia municipale.

E' giunto per la cerimonia anche don Antonio Coluccia, parroco che, da anni, combatte la criminalità, un costante impegno per la legalità in mezzo alla gente, per le strade: una visita a sorpresa e un intervento che hanno lasciato un segno profondo in tutti i presenti. Il sindaco Marzia Niccoli ha affermato: «Abbiamo pensato di inaugurare questo nuovo giardino, un'area di circa 10mila metri quadrati, compreso il campetto di calcio, oggetto di lavori importanti per la sistemazione del terreno e la piantagione di tante nuove piante, con la realizzazione di un vialetto pedonale. Lo spazio lo abbiamo acquistato nel 2018 e lo abbiamo risistemato. I lavori sono stati resi possibili grazie a un finanziamento importante della Fondazione Caripit di 69850 euro. Come amministrazione comunale, abbiamo anche voluto intitolare questo nuovo giardino ad una donna e abbiamo pensato ad Emanuela Loi, giovane donna, poliziotta, morta nella strage di via D'Amelio il 19 luglio 1992. Una donna che stava compiendo il suo dovere, una vita spezzata a 24 anni, innamorata del suo lavoro, coraggiosa, che rimarrà in tutti noi. Alla sua memoria, al suo impegno al servizio dello Stato, dedichiamo l'intitolazione di oggi, perché non vogliamo dimenticare. In questo giardino, è possibile fermarsi, rallentare, riflettere. Emanuela Loi è testimone sempre presente dei valori di legalità, esempio per i nostri giovani. Ha sacrificato la vita credendo nello Stato, nelle istituzioni, nella nostra Italia».

I ragazzi della classe III A dell'istituto «Bernardo Pasquini» hanno letto le loro profonde e sensibili riflessioni su Emanuela Loi e ne hanno disegnato il ritratto su un lenzuolo bianco, per renderle omaggio: «Abbiamo disegnato il suo volto su un lenzuolo bianco – hanno spiegato gli studenti – per indicare la purezza della sua giovane età e l'ideale di libertà a cui aspirava e perché i lenzuoli bianchi sono divenuti il simbolo della lotta alla mafia da parte dei palermitani, che li hanno esposti alle finestre nei tragici giorni delle stragi». Ed ancora: «Le macchie di colore sul ritratto che abbiamo disegnato rappresentano la voglia di vivere di Emanuela, di realizzare i suoi sogni che stiamo cercando di portare avanti, per arrivare finalmente alla libertà». I ragazzi hanno poi letto le parole della canzone «Cuore» di Jovanotti. «Siamo convinti – hanno sottolineato gli alunni nelle loro letture – che la prima arma per combattere la mafia sia la conoscenza, perché l'ignoranza aiuta i mafiosi. Serve il contributo di noi cittadini. E noi ragazzi, cittadini di domani, con il coraggio della nostra età e l'esempio di chi, prima di noi, ha dimostrato di non accettare questa ingiustizia, siamo pronti a dare il nostro contributo per vincere la sfida». Ed ancora: «Servono cultura e coraggio». Chiara Innocenti, per Libera, ha portato i saluti di Alessandra Pastore ed ha commentato: «La mia generazione è nata nell'impegno civico grazie a Falcone e Borsellino, grazie a persone come Emanuela Loi, che ha scelto di essere lì quel giorno. L'impegno dei giovani è importante, perché, come ricorda sempre don Ciotti, non sono il nostro futuro, ma il nostro presente e questo patto forte tra istituzione e giovani, in un luogo così aperto, di gioco e quindi di crescita, è il miglior augurio che possiamo fare alle vostre generazioni». Cristina Pantera, vicepresidente della Fondazione Caripit, ha sottolineato: «La Fondazione ha sentito l'importanza di questo progetto e ne ha deciso il totale finanziamento, mentre, di solito, co-finanzia: un'eccezione di fronte a una proposta di questo rilievo e con questo significato».

Don Antonio Coluccia ha affermato: «Parlare di Emanuela Loi chiama tutti noi a prendere posizione. Ci impegna. Qui, oggi, ci sono persone che credono nella legalità e che compiono azioni concrete in questa direzione. Ci sono ragazzi che credono, istituzioni che credono, che mettono al centro il bene di un territorio, attorno a valori di legalità, antimafia e rispetto dell'ambiente. Paolo Borsellino diceva: 'Politica e mafia controllano lo stesso territorio; o si fanno la guerra o si mettono d'accordo'. Qui abbiamo capito che c'è un sindaco, che porta la fascia tricolore, che rappresenta lo Stato e che dimostra che non c'è spazio per l'illegalità. Al centro, oggi, c'è il bene di un territorio e ci sono i ragazzi; è importante, perché si dà un segnale. Anche la Chiesa è impegnata per la legalità: la parrocchia come agenzia educativa. L'omertà non è un'attitudine cristiana. Anche noi, come battezzati, abbiamo il dovere di organizzare la speranza, ascoltando il territorio, le sue criticità, mettendo al centro i ragazzi. Ognuno di noi deve fare la sua parte. La domanda è: io, noi, voi, da quale parte stiamo?».

Il magistrato Roberto Pennisi della Direzione nazionale antimafia ha sottolineato: «L'attività di noi appartenenti all'apparato repressivo dello Stato è - e dev'essere - quella di operare, in silenzio, per giungere a giustizia e verità. Emanuela Loi, oggi, cerca verità e giustizia. Gli unici a dover parlare di mafia e organizzare queste manifestazioni siete voi giovani. Questa è una manifestazione utile. E' bellissimo che i ragazzi abbiano srotolato un lenzuolo, che è un simbolo, perché ritrae Emanuela Loi, un'appartenente alla polizia di Stato che ha dato la vita ed a cui dobbiamo verità e giustizia. Sono fiero di appartenere ad un ufficio centrale che si occupa del coordinamento di tutte le indagini di mafia e terrorismo che questa verità e questa giustizia ha cercato e cerca. Guardando questo giardino, penso che Emanuela è come la regina degli alberi, la quercia, che vive nel ricordo della pioggia e nel sogno del sole. Io, la immagino così Emanuela Loi: che sogna la verità e la giustizia». Il prefetto di Pistoia Licia Donatella Messina ha dichiarato: «Ho ascoltato interventi bellissimi. Racconto una mia esperienza personale, sentimenti che ho provato da siciliana. Quando ci furono le stragi di Capaci, prima e, purtroppo, quella annunciata, prevista e prevedibile di via D'Amelio, ero, come tutti i siciliani, sconvolta, offesa, distrutta, da questa violenza inaudita, che aveva spinto dei criminali a far saltare un pezzo di autostrada, per uccidere un magistrato, sua moglie anch'ella magistrato e gli uomini della sua scorta. Poco tempo dopo, un'altra tragedia, in via D'Amelio, una tragedia annunciata. E' stato un punto di non ritorno. I siciliani perbene – e credetemi, sono tanti i siciliani perbene – hanno detto basta. Abbiamo dovuto reagire. A Palermo, sono stati stesi dei lenzuoli bianchi, come quello sul quale gli studenti del Pasquini hanno disegnato il volto di Emanuela Loi. Con questo gesto, ragazzi, avete dimostrato di aver compreso la gravità e l'importanza della memoria, del sacrificio delle persone che hanno perso la vita, dell'appartenenza e della fedeltà allo Stato e del contrasto a chi, questo Stato, voleva destabilizzare. Voglio ringraziare anche i docenti di questa scuola. Questa è la mia prima visita ufficiale sul territorio, perché sono giunta qui da un mese e ringrazio l'amministrazione comunale per aver voluto intitolare questo spazio a Emanuela Loi, agente polizia di Stato, che ha svolto il suo compito con coraggio e dedizione. Una giovane donna a cui invito tutti a rivolgere un applauso».

Dopo un lungo, commosso applauso, il taglio del nastro. La targa dell'intitolazione è stata scoperta: «Giardino pubblico 'Emanuela Loi', agente di polizia, deceduta il 19 luglio 1992 nella strage di via D'Amelio». Valentina Spisa