Pieve, dalle acque del lago spunta un'auto

Recuperati dai sub documenti e uno zaino scolastico

La carcassa del furgoncino Fiat Doblò

La carcassa del furgoncino Fiat Doblò

Pieve a Nievole, 24 novembre 2018 - Il primo  oggetto ad essere rinvenuto è stato una custodia per occhiali. Poi piano piano dall’acqua il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco ha tirato fuori una cartellina da disegno. Quando è stata la volta del ritrovamento dello zaino della scuola la tensione si è trasformata automaticamente in preoccupazione. E’ mistero sull’auto che è affiorata dalle acque dell’invaso su via Ponte di Monsummano, meglio conosciuto dai più come «Il laghetto del Melani». Non sono passate inosservate ieri le operazioni di recupero della vettura finita nel lago, ai più che ieri intorno all’ora di pranzo transitavano dalla strada provinciale e che hanno visto all’opera i carabinieri di Montecatini e i vigili del fuoco. A seguito di una segnalazione di un cittadino che, passando, aveva visto affiorare dalle acque del laghetto che si erano abbassate proprio in questi giorni, qualcosa di simile alla carcasse di un’automobile, le squadre delle forze dell’ordine e dei pompieri si sono precipitate sul posto per il controllo dell’area ed il recupero del mezzo.

Le lunghe operazioni, avvenute per altro sotto la pioggia battente, non sono state semplici e i vigili del fuoco hanno impiegato gli esperti per scendere in acqua e capire come recuperare il mezzo scongiurando che al suo interno non vi fosse il cadavere di nessuno, come fortunatamente è stato. Quando i pompieri, in acqua, hanno rotto i vetri di quello che appare essere un furgoncino Doblò, i primi oggetti che sono riusciti a recuperare non hanno fatto presagire nulla di buono. Insieme ad una custodia per occhiali e ad una cartellina da disegno infatti è stato tirato fuori uno zaino Invicta per la scuola, che originariamente doveva essere di colore giallo, come il furgoncino. Libri, quaderni e tutto il materiale era intriso d’acqua, tanto da non riuscire a recuperare quasi nessuna informazione se non che appartenesse probabilmente ad uno studente o studentessa di un istituto d’arte, viste i pochi brandelli di pagine di quaderno da cui emergevano appunti in bella scrittura su alcune statue. Tra gli altri oggetti anche due portadocumenti da cui è stato possibile risalire a due agenzie assicurative, una di Viareggio e l'altra di Empoli. Proprio dai pochi documenti leggibili di quest’ultima è apparso il nome di un uomo di nazionalità asiatica residente a Vinci. Adesso gli inquirenti stanno cercando di capire come l’auto sia finita nel lago. La pista più credibile pare essere quella che conduce ad un probabile furto dell’auto.