Fuksas ci riprova con Bibbona Firma protocollo per il recupero

L’idillio con le Terme di Montecatini durò ben poco. Le "sue" Leopoldine sono. in abbandono dal 2011

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L’esperienza con le Terme di Montecatini finì malissimo. Per le Terme, beninteso. Le Leopoldine firmate Massimiliano Fuksas sono rimaste a metà strada e dal 2011 il cantiere è abbandonato. Forse quella piscina non sarà mai realizzata, ma l’architetto romano si è comunque fatto pagare le proprie spettanze: circa un milione e mezzo di euro.

Adesso Fuksas con la moglie Doriana ci riprova in Toscana con il progetto di recupero e valorizzazione di Bibbona, piccolo borgo nel Livornese. A promuoverlo è il Comune di Bibbona che, con la Regione, ha deciso di firmare un protocollo con l’archistar. "L’idea – Riporta InToscana, portale ufficiale della Regione – è nata nel periodo di quarantena, quando i Fuksas hanno pensato di mettere su un laboratorio per realizzare interventi urbanistici e logistici, valorizzando le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche dei borghi, anche in un’ottica di ripopolamento. Si parla quindi non solo di turismo, ma di soggiorni residenziali di più lungo periodo, anche in smart working, che richiedono la riprogettazione del contesto urbano e anche sociale, utilizzando anche i fondi del Pnrr oltre che quelli privati, senza stravolgere l’assetto naturalistico. Bibbona quindi come “laboratorio internazionale” per modello per ripensare la socialità".

"Bisogna rendere contemporanei i piccoli borghi, senza snaturarli: porre le basi per poterci vivere", spiegano i due architetti.