Fra thriller e giornalismo "Che serata al Castello..."

Stefano Tura, corrispondente Rai da Londra e scrittore di gialli, ricorda ancora. la presentazione del suo volume alla Rocca. "Dopo il Covid, voglio tornarci".

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E’ stato a lungo vicino di casa di Sherlock Holmes, in Baker Street a Londra, nella residenza che Arthur Conan Doyle immaginò per la creatura letteraria nata dalla sua penna. Quando affronta l’incipit e il cuore dei suoi romanzi thriller, ama isolarsi volontariamente in luoghi dall’alto potere suggestivo come castelli, cottage sperduti nel Galles, biblioteche di opere sul mistero. Ma Stefano Tura, corrispondente Rai da Londra, che si occupa da sempre di cronaca nera e ha vissuto anni da inviato di guerra per il Tg1, trova la sua più profonda ispirazione da scrittore, maestro di suspense, soprattutto tra le note di musiche legate ai suggerimenti del suo grande amico: il direttore d’orchestra, compositore e pianista Ezio Bosso, scomparso il 15 maggio.

Questa forse la rivelazione più toccante della lunga intervista rilasciata da Tura nell’ambito della rassegna di eventi on line “Qui Montecatini Terme. Cronache culturali digitali dalla città termale“. "Io sono... ero molto amico di Ezio Bosso – racconta Tura – che ho conosciuto a Londra nel 2013. Siamo diventati amici casualmente. Mi ha sempre consigliato le musiche da ascoltare durante la mia scrittura in base a ciò che stavo scrivendo. Era appassionatissimo di libri gialli. Avevo quindi un mentore perfetto. Ezio mi manca anche per questo".

Tura si è collegato con Montecatini dal suo ufficio di Londra e ha avuto parole di lode per la città e in particolare per Montecatini Alto, dove ha presentato il suo "A regola d’arte" nel 2018, in occasione della manifestazione Montecatini Alto Thriller. "Fu una bellissima serata – ricorda – e spero di essere ancora invitato a Montecatini". Tura ha ripercorso i suoi inizi nel mondo del giornalismo con Il Resto del Carlino, poi la Rai dell’Emilia Romagna e l’approdo al Tg1. "Ho sempre pensato – afferma – che sia giusto fare esperienza in tutti i settori della cronaca. Ho quindi lavorato anche come inviato di guerra, anche se, citando Terzani, non mi considero più ‘giornalista che racconta la guerra’. Nel momento in cui la redazione del Tg1 chiese chi fosse disposto a partire per il conflitto in Kosovo, mi resi subito disponibile e da quel momento entrai nella lista dei reporter pronti a partire. Così ho girato vari teatri di guerra, dal 1999 al 2005, un periodo in cui ho provato tutte le umane sensazioni in situazioni di questo tipo. Anche la paura, ma sempre con la percezione di poter raccontare i fatti seppur tra difficoltà e rischi".

Sul tema Brexit Tura afferma: "Ormai la fase di transizione è finita, la Gran Bretagna è uscita dall’UE e sta cercando di raggiungere un accordo solo a livello commerciale. Anche in un secondo referendum avrebbero votato allo stesso modo".

Valentina Spisa