Il ricordo dell'eccidio del padule, un salto indietro nel tempo: "Violenza barbara"

A Cintolese lo spettacolo che rievoca la strage nazista

Un momento della rievocazione

Un momento della rievocazione

Monsummano Terme (Pistoia), 28 agosto 2017 - «Babbo! Babbo!... Dov’è il mio babbo? Voglio il mio babbo...» E’ stato il reale pianto dirotto di un bambina di non più di 4 o 5 anni che era tra il pubblico ieri mattina a Cintolese, spaventata dal fragore delle mitragliatrici e dai corpi a terra degli uomini sanguinanti, che ha permesso di completare il salto indietro nel tempo permesso dallo spettacolo di Firenza Guidi sull’eccidio del Padule di Fucecchio. C’erano i bambini, con i nonni e con i genitori, nella mattina di domenica in piazza dei Martiri, a commemorare le 174 vittime della feroce strage nazifascista che macchiò di sangue le nostre terre il 23 agosto del 1944, durante la cerimonia unitaria che ogni anno si tiene in un Comune diverso tra quelli che hanno pagato il loro tributo di sangue innocente nella seconda guerra.

Tanti i sindaci dei Comuni vicini presenti con la fascia tricolore, insieme alle altre autorità militari e religiose e, soprattutto, accanto ai sopravvissuti ed ai parenti delle vittime della strage tra cui vi era anche Enrico Pieri, testimone dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.

Uno spettacolo intenso, quello diretto da Firenza Guidi, dal titolo «La buca dei maiali», ispirato alla regista dalle storie dei sopravvissuti e in particolare a quella del padre di Quinto Malucchi, che in quella buca fu assassinato. Ma anche insospettabilmente equilibrato, ispirato alla costruzione della pace, al perdono, alla comprensione della visione di entrambe le parti: vittime innocenti e carnefici nazifascisti. E proprio la parola «fascismo» che ieri mattina è stata spogliata del manto di pudore che per decenni l’ha coperta, a essere sdoganata e affrontata a parole chiare nei discorsi del sindaco Rinaldo Vanni, del vice presidente del senato Vannino Chiti, presente a tutta la cerimonia e dal presidente del senato Pietro Grasso, nella lettera inviata al sindaco, causa la sua assenza alla celebrazione.

«Il fascismo è tornato, senza il duce – ha detto il sindaco Vanni, ricordando anche le vittime degli ultimi attentati terroristici – nel presente si annidano nuovi populiismi e un pericoloso revisionismo storico». Anche il senatore Chiti ha voluto fare un bilancio istituzionale delle responsabilità politiche sulle nuove generazioni. «E’ un gravissimo errore – ha detto – che nelle nostre scuole non studi la Costituzione italiana perchè i valori non nascono col sole ma vanno praticati, mantenuti e trasmessi. Spettacoli come quello di stamani – ha concluso – andrebbero fatti nelle scuole a dimostrazione dell’efficacia dello spettacolo e della cultura più di tante parole». Sulla cerimonia è intervenuto anche il consigliere regionale Marco Niccolai: «Le testimonianze dei familiari delle vittime e la rappresentanzione teatrale diretta dalla brava Fiorenza Guidi e dalla sua compagnia hanno creato un clima di riflessione e di forte coinvolgimento in tutti noi presenti assieme alle parole del sindaco Rinaldo Vanni. Le vittime dell’eccidio furono oggetto di una violenza barbara e gratuita, disumana».