"Donando si impara", lezione agli studenti

Iniziativa dell’Avis al cinema Splendor con i ragazzi del liceo Lorenzini per la sensibilizzazione verso la donazione del sangue

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La sezione cittadina dell’Avis, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, ha promosso il concorso "Donando si impara", rivolto agli studenti delle classi quinte del Liceo Lorenzini, per promuovere la donazione di sangue e fare opera di sensibilizzazione verso i giovani e le loro famiglie sull’importanza di questo gesto. In due incontri ospitati dalla sala Blu del cinema Splendor, a pochi passi dalla sede storica della scuola, i ragazzi degli indirizzi Classico, Linguistico, Scientifico e Scienze Applicate hanno incontrato la dottoressa Linda Rossi, ematologa, che ha parlato loro dell’importanza della donazione di sangue, elemento che non può essere riprodotto in laboratorio, sempre più utilizzato in medicina e chirurgia. Agli incontri hanno partecipato anche il sindaco Oreste Giurlani e l’assessore Fiorella Grossi. Molte le domande che gli studenti hanno rivolto alla dottoressa e ai volontari avisini; hanno chiesto se donare sangue può essere compatibile con il fumo, con il bere alcolici, con l’uso di sostanze. Ma anche su come si effettua una donazione di midollo osseo, se è possibile donare quando si soffre di pressione bassa o quando si hanno problemi di agofobia. Nel mese di febbraio i candidati affronteranno la prova: dovranno produrre un elaborato in cui esprimere il proprio punto di vista sul tema della donazione di sangue, che sarà giudicato da una commissione che premierà i tre migliori. Soddisfatta Alessia Leggio, che dopo aver effettuato un anno di servizio civile nella sede di Avis Pescia, è rimasta per continuare a collaborare e aiutare l’associazione a crescere. "Ho terminato il servizio nel novembre del 2022- ricorda –uscirà a breve il nuovo bando del Servizio Civile Universale, e riproporrò la domanda. Spero di poter rifare questa esperienza, comunque rimarrò in Avis come volontaria. Il mio obiettivo è cercare, attraverso i social e gli interventi nelle scuole, di affiancarmi ai giovani, perché è vero che abbiamo tanti donatori, di grande età, però sappiamo bene che con l’avanzare dell’età ci sono tante patologie, anche tanti impegni che allontanano dalla donazione. Quindi, affiancare i giovani, per far sì, grazie anche al passaparola, di riuscire a portare sempre più donatori giovani e in salute. In questi incontri ci siamo rapportati con un pubblico davvero eccezionale- prosegue –ragazzi molto educati e, soprattutto, che si interessano a questa causa. Hanno fatto tante domande, sono stati molto interessati, è stata davvero una bella esperienza".

Emanuele Cutsodontis