"Crisi alberghi, così l'usura ne approfitta"

Il monito di Francesco Nannucci, capocentro della Dia

Francesco Nannucci, capocentro della Dia

Francesco Nannucci, capocentro della Dia

Montecatini 14 febbraio 2020 - «La crisi economica e del turismo rischia di spingere alcuni albergatori a cercare ovunque le risorse finanziarie per andare avanti. In situazioni del genere, aumentano le possibilità che possano presentarsi personaggi legati a organizzazioni mafiose, spacciandosi per benefattori, ma pronti a prendersi tutto». Francesco Nannucci, capocentro della Direzione investigativa antimafia di Firenze e primo dirigente della polizia di Stato, lancia un monito importante ai titolari delle strutture ricettive di Montecatini, affinché evitino di finire in gravi situazioni. Il Kursaal e l’ex Hotel Paradiso sono i due casi più eclatanti di infiltrazioni mafiose avvenute nel tessuto economico cittadino, sventate poi dall’intervento della magistratura e delle forze dell’ordine. Il capocentro della Dia, in ogni caso, invita a non abbassare la guardia, soprattutto in un periodo come quello che sta attraversando la città. La Direzione investigativa antimafia guarda sempre con particolare attenzione vicende del genere.

Dottor Nannucci, è davvero così facile che le strutture ricettive in crisi attirino l’interesse di soggetti legati a organizzazioni mafiose?

«L’imprenditore in difficoltà ha bisogno di soldi come ossigeno. Certi gruppi criminali hanno senza dubbio disponibilità finanziarie assai importanti e sono pronti ad agire in qualsiasi momento, anche per arrivare a portare via la proprietà degli alberghi».

Come può nascere il rapporto che potrebbe portare a gravi reati come l’usura e il riciclaggio?

«E’semplice: i titolari delle strutture ricettive, in vari casi, hanno delle difficoltà a pagare i fornitori. Così, all’improvviso, può spuntare un apparente benefattore che si offre di pagare, per esempio, una fattura insoluta da 45mila euro, per la quale è stato emesso anche un decreto ingiuntivo. Attenzione, perché in cambio dei soldi in contanti possono essere fatte richieste anche ai creditori della vittima».

Di cosa si tratta?

«In cambio del pagamento, di fatto, viene chiesto di stracciare la fattura o ritirare il decreto ingiuntivo, anche in modo da non lasciare traccia dell’operazione. In un momento nel quale è assai difficile riscuotere dai clienti, qualcuno potrebbe accettare una richiesta del genere, senza farsi troppi problemi».

Non pare proprio un circolo virtuoso…

«Certo, l’evasione fiscale favorisce il riciclaggio di denaro e chi ha prestato soldi a usura, alla fine, diventa in grado di portare via l’albergo o qualsiasi altro bene immobile di proprietà».

Come mai gli imprenditori sono attratti da certi meccanismi pericolosi?

«Tempo fa un collaboratore di giustizia mi raccontò del titolare di un’azienda edile che voleva costruire alcune villette, ma, passando attraverso i normali canali di finanziamento, avrebbe speso 100. Così si rivolse a un’organizzazione mafiosa e, alla fine, spese 60, grazie a diverse violazioni di legge, tra cui i diritti dei lavoratori».

Il generale Giuseppe Governale, direttore della Dia, ha fatto discutere molto per alcune dichiarazioni relative a studenti fatti infiltrare dalla ‘Nadrangheta nelle università…

«Certo, le organizzazioni mafiose vogliono contare su persone sempre più preparate sul lato tecnico per poter fare sempre di più loro affari. Questo aspetto non va sottovalutato nella maniera più assoluta, perché rischiamo di trovarci davanti alle figure professionali più insospettabili. In provincia di Pistoia i rischi non sono soltanto per il settore alberghiero. Nell’ambito dell’agricoltura, penso anche ai vivaisti».