Dall’alberghiero Martini alla Malesia Direttore nell’hotel dell’extralusso

Claudio Franchi: "L’accoglienza è diffcile da insegnare, deve essere una cosa che hai dentro di te"

di Giovanna La Porta

Dall’alberghiero Martini in Malesia per esportare il valore dell’accoglienza, quella vera, fatta di professionalità e competenza. Claudio Franchi è senza dubbio un ambasciatore dell’eccellenza di Montecatini, pur essendo originario di Pescia. Del resto, ragionando in termini di territorio, la Valdinievole si può considerare come un’unica grande città frammentata in 11 enti locali o comuni che dir si voglia. Claudio, ad oggi, riscopre il ruolo di Director Food & Beverage al One & Only Desaru Coast, in Malesia, uno degli Hotel brand più lussuosi al mondo. "E’ tra i primi posti in classifica - spiega Franchi - e ne vado molto fiero essendo solo trentaduenne. Il mio ruolo consiste nel prendermi cura di tutti i ristoranti, bar, beach club, banquet e room service del resort per quanto riguarda il servizio, carta dei vini, budget, revenue, gestione del personale e assunzioni".

Vogliamo elencare gli eventi da lei curati direttamente o indirettamente nel corso della sua carriera?

"In questi 13 anni sono stati tanti. Ricorso con particolare emozione un evento dove ho avuto la fortuna di conoscere e servire Tony Blair e altre varie delegazioni oppure un evento ad Abu Dhabi con Massimo Bottura, chef tre stelle Michelin e premiato più volte con la sua Osteria Francescana al primo posto nella lista dei 50 migliori ristoranti del mondo".

Cosa porta con sé di Montecatini ogni volta che affronta un viaggio?

"Nel cuore porto anche Pescia ma devo dire che Montecatini mi ha cresciuto a livello professionale grazie all’alberghiero Martini e ai suoi professori che ancora oggi è la migliore in Toscana. Cosa mi porto? Sicuramente l’umiltà e l’educazione ricevute dai miei genitori, valori fondamentali, che mi hanno sempre distinto in questi anni. E po l’attaccamento alla mia terra.. mai mi dimenticherò da dove tutto è cominciato".

Come si può sintetizzare la cultura dell’accoglienza?

"L’accoglienza per me è una cosa che hai dentro e difficile da insegnare. Lavorare al pubblico non è per tutti ma garantisco se fatto con passione e sacrificio questo lavoro viene ricompensato. Ogni giorno durante le riunioni con il mio personale dico sempre: "Se ti alzi la mattina e sei contento di andare a lavorare è la cosa più bella che ti può succedere". Lavoro 1213 ore al giorno, sempre con il sorriso".

Si sente ancora valdinievolino oppure pensa di essere ormai apolide?

"Come già detto le origini sono le origini e quindi mi sento ancora valdinievolino, nonostante manchi da quelle parti da ormai piu di 13 anni. Sono e sarò sempre orgoglioso della mia terra promuovendola all’estero".

Un consiglio ai giovani montecatinesi?

"Uno dei consigli che vorrei dare ai giovani è di viaggiare e fare esperienze lavorative che sicuramente aiutano a maturare molto più velocemente, apprendendo nuove lingue e culture".