A Domusnovas, cittadina della provincia del Sud Sardegna nota come il paese delle grotte, è molto attiva Circhiola, un’associazione di promozione sociale che si propone di promuovere la riscoperta delle radici culturali della comunità, attraverso studi genealogici e ricerche delle storie di famiglie. Un territorio ricco di storia, un’area che per tanti secoli è vissuta sul lavoro nelle numerose miniere che si trovano sui monti che la circondano. Per questo è nata un’importante collaborazione con una realtà museale ormai affermata in Valdinievole, il Museo Storico Etnografico del Minatore e del Cavatore di Vellano, ideato e allestito dallo scrittore e appassionato di storia locale Publio Biagini. Nelle sue ricerche, il curatore del museo ha trovato come da tutta la Toscana, e in particolar modo dal territorio dell’attuale Provincia di Pistoia, centinaia di persone, intere famiglie, dalla fine del ‘700 alla metà del secolo scorso sono emigrate nel Sulcis, per lavorare nelle miniere; in particolare, oltre a Domusnovas, a Buggerru, Flumini Maggiore, Carbonia. Persone che si sono inserite nelle comunità sarde. I responsabili di Circhiola (nella foto) ogni anno realizzano un calendario dedicato alle famiglie domusnovesi, ogni pagina del quale ripercorre la storia di una di queste. Nell’edizione 2023, il mese di marzo è dedicato alla famiglia Calamari. Arrivati in terra di Sardegna nel 1895, i Calamari venivano dall’area fra Pietrabuona e Vellano. Giocondo, il capofamiglia, e la moglie Irene Bocci, vivevano a Pietrabuona, dove esercitavano il mestiere di cartai, e avevano cinque figli, Cesare, Candido, Angelo, Maria Assunta ed Elvira, tutti nati a Vellano, nella ‘Cartiera detta del Capannone e nelle stanze di sua abitazione’, si legge negli atti di nascita. Arrivati in Sulcis in cerca di fortuna e di una vita migliore, trovarono una nuova famiglia a Buggerru. Un cammino analogo venne fatto da molti altri emigranti. "Appena entrato nel museo mineralogico di Buggerru- spiega Biagini –mi sono imbattuto in una fotografia della famiglia Biagini di Calamari. Questo ha destato la mia curiosità e mi ha spinto a fare ricerche sull’emigrazione dal pistoiese alla Sardegna. Così è nata la collaborazione con l’associazione Circhiola, che ringrazio per la collaborazione che mi ha sempre dato, in particolare Nino Maxia, Antonio Bacchis, Silvestro Papinuto, Antonio Podda, Fulvio Farci e Cristina Caria dell’associazione Mineralogica Domusnovas".  Emanuele Cutsodontis

Cronaca

A Domusnovas, cittadina della provincia del Sud Sardegna nota come il paese delle grotte, è molto attiva Circhiola, un’associazione di promozione sociale che si propone di promuovere la riscoperta delle radici culturali della comunità, attraverso studi genealogici e ricerche delle storie di famiglie. Un territorio ricco di storia, un’area che per tanti secoli è vissuta sul lavoro nelle numerose miniere che si trovano sui monti che la circondano. Per questo è nata un’importante collaborazione con una realtà museale ormai affermata in Valdinievole, il Museo Storico Etnografico del Minatore e del Cavatore di Vellano, ideato e allestito dallo scrittore e appassionato di storia locale Publio Biagini. Nelle sue ricerche, il curatore del museo ha trovato come da tutta la Toscana, e in particolar modo dal territorio dell’attuale Provincia di Pistoia, centinaia di persone, intere famiglie, dalla fine del ‘700 alla metà del secolo scorso sono emigrate nel Sulcis, per lavorare nelle miniere; in particolare, oltre a Domusnovas, a Buggerru, Flumini Maggiore, Carbonia. Persone che si sono inserite nelle comunità sarde. I responsabili di Circhiola (nella foto) ogni anno realizzano un calendario dedicato alle famiglie domusnovesi, ogni pagina del quale ripercorre la storia di una di queste. Nell’edizione 2023, il mese di marzo è dedicato alla famiglia Calamari. Arrivati in terra di Sardegna nel 1895, i Calamari venivano dall’area fra Pietrabuona e Vellano. Giocondo, il capofamiglia, e la moglie Irene Bocci, vivevano a Pietrabuona, dove esercitavano il mestiere di cartai, e avevano cinque figli, Cesare, Candido, Angelo, Maria Assunta ed Elvira, tutti nati a Vellano, nella ‘Cartiera detta del Capannone e nelle stanze di sua abitazione’, si legge negli atti di nascita. Arrivati in Sulcis in cerca di fortuna e di una vita migliore, trovarono una nuova famiglia a Buggerru. Un cammino analogo venne fatto da molti altri emigranti. "Appena entrato nel museo mineralogico di Buggerru- spiega Biagini –mi sono imbattuto in una fotografia della famiglia Biagini di Calamari. Questo ha destato la mia curiosità e mi ha spinto a fare ricerche sull’emigrazione dal pistoiese alla Sardegna. Così è nata la collaborazione con l’associazione Circhiola, che ringrazio per la collaborazione che mi ha sempre dato, in particolare Nino Maxia, Antonio Bacchis, Silvestro Papinuto, Antonio Podda, Fulvio Farci e Cristina Caria dell’associazione Mineralogica Domusnovas". 
Emanuele Cutsodontis

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Dalle ricerche di Publio Biagini è emerso che dalla fine del ’700 centinaia di persone sono emigrate nel Sulcis in cerca di fortuna

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