Covid hotel, fumata nera sull’accoglienza

Vertice in prefettura: le strutture non potranno svolgere le funzioni dei Cas. Nel piano ci sono solo ospiti positivi o in quarantena

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di Daniele Bernardini

Resta ancora incerto il numero dei possibili profughi ucraini in arrivo in provincia, oltre alla tempistica . L’unica cosa certa è che gli alberghi sanitari di Montecatini dovranno ospitare esclusivamente le persone positive e in quarantena per il Covid-19, limitandosi in modo esclusivo a questa funzione e non svolgendo quelle proprie dei Cas. È questo uno degli aspetti emersi dalla riunione tenuta in prefettura per coordinare le amministrazioni comunali, in modo da essere pronte al momento opportuno. I Centri di accoglienza straordinaria (Cas) sono strutture dedicate all’accoglienza di persone straniere richiedenti protezione. Sono strutture ideate al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. A oggi, costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza.

Tali strutture sono individuate dalle prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l’ente locale nella cui area si trova l’edificio. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture seconda accoglienza.

Un albergo sanitario, però, non può passare in modo automatico a svolgere la funzione di Centro di accoglienza straordinaria, né tantomeno occuparsi delle due attività contemporaneamente. L’utilizzo dei Covid Hotel, pensato all’inizio dalla Regione come soluzione ottimale per i profughi ucraini, dovrà, per forza di cose, essere più limitato. La prefettura ha costituito un coordinamento provinciale per gestire in modo sinergico tutti gli aiuti destinati a queste persone. Da ieri, all’ufficio del governo territorio, si è insediato anche il nuovo viceprefetto vicario Davide Garra, 58 anni, che arriva da Biella, dove ha svolto lo stesso ruolo dal 2020. Torinese, è sposato e padre di due figli. Oltre ad aver svolto il ruolo di capo di gabinetto a Imperia, è stato commissario nei comuni di Miagliano, Rosazza e Zumaglia oltre a occuparsi di protezione civile, ordine pubblico e immigrazione.

Da lunedì, guiderà come reggente l’ufficio di governo sul territorio di Pistoia, in attesa della nomina del nuovo prefetto che sostuirà Gerlando Iorio, occupandosi in prima linea dell’emergenza profughi. Intanto, emerge la delusione di alcuni titolari di alberghi sanitari che speravano nell’arrivo di numerosi ucraini e di una loro lunga permanenza, riuscendo così a ricavare un buon guadagno, viste le ombre che gravano sulla stagione turistica. L’incontro tenuto in prefettura ha dato l’avvio a una buona attività di coordinamento tra le amministrazioni comunali della provincia di Pistoia, nonostante l’assenza di informazioni certe sui profughi. Le istituzioni restano in allerta.