La Casa di Babbo Natale lascia Montecatini

Camilla Carnesecchi non organizzerà più l'evento in città

Camilla Carnesecchi

Camilla Carnesecchi

Montecatini 1 marzo 2018 -   La Casa di Babbo Natale lascia Montecatini. L’allestimento curato da Camilla Carnesecchi all’interno delle Terme Tettuccio, da quest’anno, non sarà più in città. L’imprenditrice non è intenzionata a partecipare a un eventuale bando per la gestione degli spazi all’interno degli stabilimenti. Termina così l’iniziativa che a Montecatini ha caratterizzato il periodo natalizio negli ultimi anni. “La nostra società – sottolinea Carnesecchi – ha speso fin troppo rispetto ai benefici ottenuti dagli spazi delle Terme. Per questo, a partire da quest’anno, non organizzeremo più l’appuntamento a Montecatini”.

L’edizione 2017, intanto, si è chiusa con un contenzioso tra alcuni albergatori e la società di Carnesecchi, a causa del pagamento di una serie di soggiorni. L’incarico di gestire le prenotazioni legate alla manifestazione era stato affidato dall’imprenditrice a una società esterna. Il gruppo di hotel chiede l’intervento del Comune e delle associazioni di categoria per risolvere un contenzioso nato con l’organizzazione della Casa di Babbo Natale. Al momento, i titolari delle strutture ricettive coinvolti nella vicenda lamentano di non aver avuto più la possibilità di parlare con Carnesecchi o, comunque, un rappresentante della società che negli ultimi anni ha seguito la manifestazione.

Gli albergatori, inoltre, chiedono chiarimenti sulle modalità con le quali sono stati affidati gli spazi delle Terme in occasione delle festività natalizie. Una polemica in questo senso era già scoppiata l’estate scorsa, quando alcuni titolari di strutture ricettive criticarono l’allora amministratore unico Carlo Brogioni per aver dato di nuovo gli spazi a Carnesecchi. L’organizzatrice della Casa di Babbo Natale, però, lamenta di aver ricevuto delle richieste di pagamento errate, con cifre superiori rispetto a quanto gli hotel avrebbero avuto diritto a chiedere.

“Ho contattato – spiega Carnesecchi – a voce e per scritto tutti gli albergatori che avevano avanzato istanze errate, pregandoli di inviare una nota di credito con il giusto importo. Purtroppo, al momento, nessuno di loro ha provveduto a farlo e, in questo modo, crescono i ritardi. La manifestazione, di fatto, è terminato il 20 gennaio e mi sono trovata davanti a 1172 pratiche. Ho mandato persino delle comunicazioni tramite posta elettronica certificata, pregando di correggere gli errori, fatti tutti per eccesso. Devo poi dire che soltanto un paio di richieste di pagamento sono scadute da qualche giorno. Invito quindi gli albergatori interessati a inviarmi la corretta nota di credito quanto prima”