"Sugli argini a piedi e in bicicletta"

Esplode la rabbia dei ciclisti contro i divieti

In mountain bike sull'argine di un fiume

In mountain bike sull'argine di un fiume

Montecatini Terme, 22 novembre 2019 - Cominciano a levarsi voci di proteste di cittadini e associazioni, nel silenzio, almeno pubblicamente, di amministratori e politici (con l’eccezione di Pescia) sui divieti di percorrenza installati dal Genio civile sugli argini dei principali fiumi della Valdinievole. Primo a muoversi il consiglio comunale della città dei fiori dove si sta pensando di aggirare il divieto trasformando la denominazione da «parco fluviale» a «parco urbano». Dopo i «Consorziati Valdinievole» che per primi avevano sollevato il caso ora è la volta della Fiab, «Amici della bicicletta», e a scendere in campo per protestare contro questo divieto che ai più sembra paraddossale. «All’inizio – dice il presidente Pier Angiolo Mazzei – non ci credevamo. Pensavamo si trattasse di una situazione provvisoria per lavori in corso od altro. Poi ci siamo informati. Sembra che il Genio abbia disposto questi cartelli di propria iniziativa, apponendovi il logo del Consorzio e della Regione, e che abbia intenzione di porne anche su altri corsi d’acqua confluenti in Padule fregandosene che su quegli stessi argini il Consorzio aveva realizzato e tabellato dei bellissimi percorsi per passeggiate, che la Regione abbia approvato e finanziato percorsi simili in tutta la Regione ed anche in Padule, che tutti i sindaci della Valdinievole abbiano approvato con la Provincia un Accordo di programma volto a promuovere e valorizzare una rete di itinerari percorribili a piedi o in bicicletta tra i quali figurano i percorsi naturali del Comprensorio del Padule di Fucecchio. Ma la legge è legge, e naturalmente sui cartelli di divieto viene indicata anche una legge, la legge regionale 79/2012; l’abbiamo letta, si tratta della norma che riordina i Consorzi di bonifica e non abbiamo trovato alcun accenno ai divieto di passeggiare sugli argini: forse il Genio, oltre a usare autonomamente gli stemmi del Consorzio e della Regione, interpreta o integra autonomamente anche i testi legislativi? O forse, per distrazione, il Genio ha applicato norme che fanno riferimento ai veicoli a motore? Ma la nostra curiosità raggiunge il massimo quando leggendo il manuale tecnico delle piste ciclabili in ambito fluviale presentato dall’allora assessore regionale Bramerini e dal dirigente del Genio civile area vasta Fianchisti, a pagina 21 si legge che si può realizzare una pista ciclabile in sommità arginale quando questa raggiunge i tre metri di ampiezza. Bene, i nostri argini sono certamente più ampi e noi non chiediamo una pista ciclabile, ci basta il periodico taglio dell’erba, peraltro svolto egregiamente anche quest’anno». Mazzei poi si fa un’altra domanda: «Cosa penseranno i turisti e le loro guide quando con le loro bici si faranno un giro sugli argini e s’imbatteranno nei cartelli di divieto?».