Bike sharing, la procura acquisisce gli atti

Atto dovuto in seguito all'esposto dell'ex consigliere Carlo Matagliati

Tanti problemi per il bike sharing in città

Tanti problemi per il bike sharing in città

Montecatini 13 dicembre 2017 -  La procura della repubblica di Pistoia ha provveduto ad acquisire in Comune una serie di atti relativi al servizio di bike sharing realizzato in città. L’attività è ferma da alcuni giorni, su decisioni del gestore, in seguito ai ripetuti furti dei mezzi a pedalata assistita presenti nelle varie stazioni allestite a Montecatini. Una scelta che il Comune non sembra aver gradito e, così, l’amministrazione si prepara a far scendere in campo gli avvocati. L’acquisizione dei documenti relativi al bike sharing da parte della procura, un atto dovuto, nasce in seguito all’esposto presentato alla magistratura all’inizio di ottobre dall’ex consigliere regionale Carlo Maltagliati e risale ad alcune settimane fa.

 

“Lo scorso 26 gennaio – ricorda nel documento l’ex esponente di Caccia Pesca e Ambiente – i consiglieri comunali di Forza Italia Andrea Quaranta e Alberto Lapenna presentarono un’interrogazione sul progetto, per il quale era prevista l’installazione di 21 pensiline sul territorio che avrebbero ospitato 105 biciclette a pedalata assistita e 10 veicoli elettrici per una spesa, si dice, di circa 600mila euro. Il 21 febbraio un’interrogazione analoga è stata presentata dal consigliere Luca Baroncini, capogruppo della lista Mi Piace Montecatini, con una spiegazione molto confusa da parte della maggioranza. Quest’ultima ha spiegato come fosse vero che delle 105 biciclette ne fosse stato installato solo un terzo, ma ciò sarebbe dipeso dal fallimento del produttore dei mezzi”.

 

Maltagliati, nel documento inviato alla magistratura, sostiene di “non voler stigmatizzare il comportamento, per così dire, menefreghista della maggioranza: questo può riguardare la parte politica. La cosa più grave è che qualcuno firmi un contratto con una ditta che fornisce servizi a un costo non indifferente e se non viene firmato l’accordo non se ne preoccupa. E’vero che il Comune partecipa finanziariamente a questa operazione con 12.500 euro all’anno e il rimanente lo ha messo la Regione, ma, in sostanza, sono sempre soldi dei cittadini. Qualora la ditta avesse già ricevuto una parte o tutto il compenso pattuito, senza ottemperare alle clausole del contratto, potrebbe esserci una grave violazione di legge, sicuramente un danno erariale.

 

Prego quindi che siano valutati i fatti che ho esposto”. Sul caso del bike sharing a Montecatini, inoltre, ha da poco presentato un’interrogazione in consiglio regionale, visto l’impegno economico non indifferente stanziato da Firenze, anche Giovanni Donzelli, esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.