Rifiuti edili sepolti accanto alla nuova scuola

I carabinieri forestali scoprono l’illecito ambientale e denunciano il titolare della ditta, il direttore dei lavori e il responsabile comunale

I carabinieri forestali nell’appezzamento di terreno vicino alla scuola

I carabinieri forestali nell’appezzamento di terreno vicino alla scuola

Uzzano (Pistoia), 1 maggio 2021 - Non hanno voluto nemmeno fare lo sforzo di portarli a qualche chilometro di distanza. Seicento metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi, definiti dal punto di vista tecnico rifiuti misti da costruzione e demolizione, sono stati scoperti dai carabinieri forestali della stazione di Pescia seppelliti nel terreno accanto alla scuola secondaria di primo grado del comune di Uzzano, in via Lucchese 120.

Si tratta dei residui dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, iniziati nel febbraio del 2019 e terminati nel luglio del 2020. L’amministrazione ha speso circa mezzo milione di euro per questo importante intervento. I rifiuti prodotti dal cantiere invece che essere smaltiti sono stati nascosti in un’area agricola. I carabinieri forestali di Pescia stanno portando avanti le indagini, coordinate dalla procura di Pistoia. I militari hanno denunciato in stato di libertà il responsabile unico del procedimento (Rup) che all’epoca dei fatti era responsabile dell’area tecnica del Comune di Uzzano (ora passato ad altro Comune della Valdinievole), oltre al titolare della ditta esecutrice dei lavori e del direttore dei lavori. Gli indagati, accusati di aver violato l’articolo 256 del Codice dell’ambiente, rischiano l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da 2600 euro a 26mila, per aver effettuato una gestione illecita dei rifiuti.

"Ancora una volta – spiegano i carabinieri forestali – i costi di una non corretta gestione sono riversati sulla collettività, che paga fatti del genere con il deterioramento delle matrici ambientali". La brutta abitudine di non smaltire i rifiuti prodotti dai cantieri edili, anche quando non si tratta di materiali pericolosi, viene praticata a volte anche da aziende che operano in Valdinievole e nel resto della provincia. In molti casi può trattarsi di imprese provenienti da fuori regione, ma ciò non rende meno grave il loro comportamento. Il Codice dell’ambiente prevede già pene e sanzioni piuttosto dure per chi commette reati di questo genere. Il ripetersi di episodi di questo genere forse dimostra che servirebbero sanzioni ancora più forti. I carabinieri forestali infatti attuano un rigoroso programma di controlli. Se i responsabili alla fine devono pagare solo un’ammenda, il fenomeno non accennerà mai a diminuire. Ecco perché, nonostante la gran parte di esempi virtuosi, serve una maggior cultura del rispetto ambientale tra alcuni soggetti che operano in edilizia, a garanzia della salute pubblica e della vivibilità delle città.

Da.B.