Montecatini, 6 gennaio 2012 - IL MISTERO continua. Dall’autopsia effettuata ieri in tarda mattinata all’ospedale di Pescia, non sarebbe emersa una causa ‘chiaramente evidente’ che spieghi e dia un senso alla morte di Antonella Luciano. La ragazza di 23 anni di Monsummano è deceduta in casa, al Cintolese, martedì notte poco dopo le 4. Un malore fulminante che l’ha colta in bagno, inutili i soccorsi della Misericordia di Monsummano e della Croce verde di Lamporecchio. Aveva la febbre alta martedì mattina, poi dopo la tachipirina presa su indicazione del medico curante la temperatura era calata a meno di 37,5.

 

Una banalissima influenza può aver innescato una patologia subdola e grave, subdola perché nascosta, e rivelatasi improvvisa e inaspettata con esiti addirittura mortali? Gli anatomo-patologi raccontano che di media capita almeno un caso l’anno di pazienti deceduti per le complicazioni di una semplice influenza, magari non adeguatamente curata. Ma questo non sembra essere il caso della giovane fornaia di Pieve a Nievole, ragazza sana e solare, mai una malattia particolare, seguita con regolarità dal proprio medico, che abitava con la famiglia in una palazzina nella campagna del Cintolese, in via Bracona. L’autopsia chiesta proprio dal medico curante, non avrebbe evidenziato malformazioni in alcun organo, e nemmeno indizi che possano anche minimamente far pensare a meningite o emorragie interne. Gli specialisti hanno prelevato campioni di tessuti e liquidi per completare esami più approfonditi di tipo istologico, biologico e tossicologico, ma per ottenere risposte chiare dai laboratori d’analisi si dovrà attendere venti-trenta giorni. L’ipotesi che al momento non viene esclusa a priori parla di possibile miocardite, ovvero un’infiammazione del muscolo cardiaco che potrebbe essere stata originata da virus o batteri. Insomma, anche dall’influenza.

 

IL MEDICO curante sta esaminando i primi risultati dell’autopsia, e nei prossimi giorni si sarà fatto un’idea più chiara di quanto accaduto. Ieri mattina, proprio mentre i colleghi patologi erano al lavoro a Pescia, il dottore di Antonella non riusciva a capacitarsi. «Non mi do pace, per me si tratta di una morte inspiegabile — racconta turbato —. Antonella la seguivo da quando aveva 14 o 15 anni, mai nessun malanno grave. Martedì mattina verso le 10,30 mi ha telefonato in studio, ha detto che aveva 38 di febbre, le ho consigliato la tachipirina e le ho detto di richiamarmi se avesse continuato ad avere la febbre alta o se fosse insorto qualche disturbo evidente, tipo vomito o diarrea che al momento non accusava. Le ho anche detto che sarei andato a visitarla a casa la mattina seguente, in questo periodo nella zona di Monsummano sono decine i miei pazienti colpiti dall’influenza, anche famiglie intere, ho l’ambulatorio affollato come mai in altri periodi dell’anno». La voce si rompe per l’emozione, una pausa per riordinare le idee, quindi il medico riprende: «Prima di Natale, Antonella aveva accusato i sintomi di una gastrointerite con febbre, ma si era rimessa alla svelta, ed era tornata a lavorare regolarmente. Meningite? Mah — riflette sconsolato e scettico — lei non frequentava alcun luogo dove teoricamente il virus può diffondersi, ad esempio locali pubblici affollati, e faceva una vita sana, regolare, pulita».

 

In questi giorni le due sorelle di Antonella, una di 20 l’altra di 18 anni, sono a letto influenzate. Il medico di famiglia le sta seguendo, e assicura che non presentano sintomi neurologici che possano far sospettare la meningite: «Hanno un comune mal di gola...». Anche le modalità del trasporto della salma portano ad escludere l’ipotesi-meningite. Terminata l’autopsia, ieri sera Antonella è tornata per l’ultima volta nella casa del Cintolese. A piangerla i genitori, la zia, le sorelle, parenti, amici, i titolari e i colleghi del panificio Trovò di Pieve. Oggi pomeriggio i funerali a Monsummano, nella basilica di Santa Maria della Fontenuova. La salma verrà tumulata nel cimitero di Monsummano, dove riposano i nonni della ragazza.