Menarini, non ci fu riciclaggio. I fratelli Aleotti assolti in Cassazione

Chiuso il processo sui fondi. L’azienda farmaceutica: «Riconosciuta l’estraneità in questa dolorosa vicenda»

Alberto Giovanni Aleotti e la sorella Lucia Aleotti assolti anche in Cassazione

Alberto Giovanni Aleotti e la sorella Lucia Aleotti assolti anche in Cassazione

Firenze, 20 novembre 2020 - Lucia Aleotti e il fratello Alberto Sergio, vertici della multinazionale farmaceutica Menarini, sono stati definitivamente assolti: la Cassazione, ieri, ha confermato il dispositivo della corte d’appello di Firenze con cui il 5 dicembre del 2018 i due manager e altri stretti collaboratori erano stati dichiarati estranei alle contestazioni di riciclaggio. "La Cassazione ha confermato l’assoluzione di Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti rispetto a tutti i capi d’imputazione – ribadisce la società in un comunicato -. Dopo moltissimi anni dall’inizio di questa dolorosa vicenda i giudici hanno riconosciuto definitivamente l’estraneità di Lucia e Alberto Giovanni Aleotti ai fatti a loro contestati. I fratelli Aleotti, azionisti e membri del CdA del Gruppo Menarini, potranno continuare a dedicarsi serenamente alla crescita dell’azienda, presente oggi in 140 paesi con più di 17.000 dipendenti". Le prime perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta sulla più importante azienda farmaceutica risalgono al 2009. Nel mirino della magistratura finirono i capitali che il patron Sergio Aleotti, scomparso nel 2014, aveva depositato in Liechtenstein e in parte fatto rientrare in Italia attraverso uno scudo fiscale. La sentenza d’appello, confermata dalla Suprema Corte, ribaltando le condanne inflitte in primo grado, aveva escluso responsabilità dei due manager Menarini, figli del patron, nell’accumulo della provvista, oggi restituita agli Aleotti per effetto di quello stesso dispositivo. «Siamo felici , è stato un bel risultato", commenta l’avvocato Sandro Traversi, membro del pool di difensori, dopo aver ricevuto la notizia intorno alle 21.30. "Per Lucia Aleotti, che ha atteso la sentenza a casa, è stata una giornata di tensione dopo la richieste del procuratore generale di un nuovo processo per lei. Adesso si chiude un capitolo durato più di dieci anni". Assoluzioni definitive anche per gli altri imputati, Giovanni Cresci, Sandro Casini (difesi dagli avvocati D’Avirro e Ducci) e la madre dei fratelli Aleotti, Massimiliano Landini, assistita dall’avvocato Cordeiro Guerra.