Massa, 8 settembre 2010 - Il Cat, nonostante ormai non si stia più occupando del trasporto pubblico locale, torna nel mirino dei conti pubblici delle amministrazioni di Massa e di Carrara. La società del Cat è infatti ancora viva e vegeta, perché solamente il ramo industriale è passato ad Atn, mentre quello immobiliare è rimasto a lei. Dunque, come società vera e propria, ha diritto anche al suo consiglio di amministrazione, ben pagato, come si sa, dai comuni di Massa e di Carrara e dalla Provincia.
Quello che sta facendo la società Cat in questi mesi è occuparsi del pregresso, gestire i debiti accumulati e portare a conclusione il percorso iniziato quando ancora si occupava del trasporto pubblico. Per fare questo, il presidente del Cat percepisce ancora 41 mila euro l’anno, il vice presidente 14 mila euro e poi c’è un terzo membro del consiglio di amministrazione che percepisce 9.300 euro, secondo qualcuno forse un po’ troppi per la “mole” di lavoro da affrontare.
Ma c’è di più: il presidente del Cat è ancora oggi Sirio Bonini, che nel frattempo è stato nominato presidente pro tempore anche di Atn. Bonini sostiene di essersi dichiarato da subito dimissionario quando fu nominato presidente da Atn, ma che la proprietà del Cat non lo ha mai (inspiegabilmente) sostituito. Dunque, momentaneamente e in attesa che il Cat nomini il suo nuovo presidente, se mai lo farà, Bonini percepisce due stipendi: uno pagato dall’ Atn e uno dal Cat. In realtà, però, se non fosse per quel senso di ingiustizia che assale ogni singolo cittadino quando si parla di costi della politica, quei soldi, se non fossero stati di Bonini sarebbero stati di un altro presidente, perchè pare proprio che il Cat un presidente ce lo debba avere per forza.
Secondo i dati forniti dal Comune di Massa il Cda di Cat ha tre elementi, oltre a Bonini anche Caleo e Poletti, entrambi in quota Carrara ed entrambi retribuiti. Il consigliere Poletti risulta dimissionario, come Bonini, ma come lui viene comunque pagato da Cat. I soldi per il Cda del Cat vengono spartiti ancora tra i due comuni di costa, ma in realtà il settore bilancio del Comune di Massa non ha una voce dedicata al Cat nella previsione del 2010: in pratica dal Comune di Massa vengono destinati i soldi per il Put (Piano urbano del traffico) per 110 mila euro, quelli per il Pum (Progetto urbano di mobilità) per 188 mila euro e l’Iva sul fondo regionale per i trasporti pari a 130 mila euro. Questi soldi il Comune di Massa li gira alla Provincia che a sua volta li gestisce con la Regione; da lì, forse, si ricava la quota di Massa per gli oltre 60 mila euro del consiglio di amministrazione del Cat.
L’assessore comunale al Bilancio Alessandro Volpi rileva come"la questione sia sempre stata gestita dal settore viabilità", ma che dal punto di vista finanziario "bisognerebbe almeno arrivare ad un amministratore unico per Cat, il cui stipendio sia non così eccessivo e in linea con le ristrettezze dei comuni".
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