Massa, 28 febbraio 2013 - Maltrattato, umiliato, usato come un «gioco» da quattro ragazzotti che si sono approfittati del suo stato di debolezza fisica e psichica. Per mesi un uomo affetto da problemi psichici (e seguito dai servizi sociali) è stato la vittima di alcuni giovani che lo vessato in più di un’occasione, filmando anche le loro «prodezze» per poi pubblicarle su youtube. Era stata la squadra mobile a mettere fine alle peripezie dell’uomo: i quattro ragazzi erano stati denunciati, i filmati rimossi.

Un episodio che nel 2007 aveva suscitato sdegno a rilevanza nazionale proprio perchè la vittima era un disabile. Ieri nel corso del processo a carico dei quattro imputati ha testimoniato la sorella della vittima; non senza emozione ha ricordato la sera in cui «ho visto mio fratello tornare verso casa — le sue parole — con i vestiti tagliati, era tutto imbrattato di vernice spruzzata con lo spray. E’ stato uno choc».

Non è stato facile far raccontare all’uomo cosa era successo. «Mio fratello chiedeva sempre in giro un euro, è il suo modo di fare. Da quanto è poi emerso, un gruppo di ragazzi dietro la promessa di venti euro lo ha portato in un capannone alla periferia della città». E qui sarebbe avvenuto il taglio dei vestiti e l’odiosa «verniciatura» fatta con le bombolette spray. «Quando l’ho visto in giro poco dopo ridotto in quel modo — il racconto della sorella — l’ho portato in Questura per sporgere denuncia. Lui era sereno, come sempre», come se non si rendesse conto di cosa era successo.

Proprio la denuncia ha fatto scattare le indagini della squadra mobile: sulla base del racconto dell’uomo gli agenti hanno identificato i quattro giovani ritenuti responsabili delle vessazioni. Ieri mattina in aula hanno testimoniato due agenti della mobile che hanno preso parte alle indagini. Hanno ripercorso le fasi dell’inchiesta a cominciare dal sequestro di due bombolette spray ritrovate nel garage di uno degli imputati. Sotto sequestro all’epoca dei fatti anche i telefonini coi quali erano stati filmate le violenze al disabile.

I video erano poi finiti su youtube prima di essere rimossi dalla polizia. Gli agenti della polizia postale, come ricordato al processo, avevano trovato un video sul cellulare e l’hard disk degli imputati. La vittima è invece stata ascoltata in un colloquio «protetto» a porte chiuse. Nella prossima udienza (18 aprile), parleranno i quattro imputati.